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  • Braciole al ragù con peperoni a gratin

    Braciole al ragu con peperoni a gratin

    Ho perso i nonni presto. Mia nonna paterna è stata l’unica che è andata via quando ormai ero un giovanotto che faceva l’università. Il nonno paterno è morto quando ero praticamente in fasce e non l’ho mai conosciuto. I nonni materni difatti quando ero solo un bambino. Quest’ultimi però, come spesso avviene nelle famiglie allargate meridionali vivevano nella casa in cui son cresciuto (anche se sarebbe più giusto dire che son cresciuto in casa loro). E per quanto se ne siano andati via presto, ne ho dei ricordi vividissimi. I giochi fatti col nonno e i momenti passati in cucina ad osservare mia nonna all’opera. Posso senza dubbio affermare che i primi rudimenti li ho appresi da lei, per quanto poi abbia imparato tanto da mia madre. Ad ogni modo, la domenica, come matematicamente ancora oggi accade nelle famiglie napoletane, era il gran giorno in cui la nonna sfoggiava tutta la sua ars culinaria. Immancabili i panzarotti per antipasto, i crocchè di patate cioè, tanto per cominciare leggeri, un primo tra quelli della tradizione, la carne se prevista di cottura nel sugo di condimento alla pasta, ovvero carnè al ragù, spezzatino coi piselli, le polpette, la carne alla genovese o in mancanza le salsicce e poi i contorni, anche questi classicissimi. Friarielli in inverno, patate al forno tutto l’anno, melanzane a funghetto, zucchine alla scapece e peperoni in estate. In particolare questi ultimi nonna li preparava a gratin, che nel suo francese napoletanizzato diventavano immancabilmente a grattè, con due t chiaramente. Una vera goduria, che per quanto appesantissero oltre modo la digestione, erano i miei preferiti. Oggi ho sentito irrefrenabile il bisogno di fare un viaggio nel tempo, per nostalgia chi sa, e tornare ad una di quelle domeniche lì, quando venivi coccolato a botta di calorie.

    Ingredienti per due persone (4 braciole):

    Per le braciole:

    4 fettine di carne magra di manzo

    Uno spicchio d’aglio

    Pecorino q.b.

    Sale q.b.

    Pepe q.b.

    Prezzemolo

    2 passate da 700 gr di pomodoro

    Olio e.v.o. q.b.

    Basilico q.b.

    Per i peperoni:

    Un chilo di peperoni rossi e gialli

    Una ventina di olive nere

    Una manciata di capperi

    Pan grattato q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Olio e.v.o q.b.

    Sale q.b.

    Solo per chiarezza espositiva procedo a descrivere separatamente le due preparazioni. Cominciamo ad illustrare cosa fare per le nostre braciole. Scegliete un taglio di carne magro: colardella, fesa o noce, adatto alla preparazioni di involtini di carne. Il taglio non deve essere troppo sottile, di mezzo cm circa. Salate leggermente l’interno della fette di carne e al centro di essa disponetevi il pecorino grattugiato, qualche cubetto piccolo dello stesso formaggio, il pepe, il prezzemolo, i pinoli e poco aglio sminuzzato.

    Arrotolate dalla parte del lato corto della fetta. Quindi legate una delle due estremità catturandolo con un piccolo cappio di spago alimentare ed avvolgete l’intero involtino fino alla altra estremità. Annodate.

    In una pentola, possibilmente adatta alla cottura a bassa temperatura, soffriggete uno spicchio d’aglio e fatelo imbiondire, infine rimuovetelo. Fate rosolare per qualche minuto le braciole nell’olio.

    Quindi ricoprite completamente con le passate di pomodoro. Fate andare a fuoco lento per un’ora e mezza, asciugando il sugo. Salate a metà cottura e aggiungetevi qualche foglia di basilico verso la fine. Almeno un paio di postille. Il ragù tradizionale napoletano, quello da 5 ore e più di cottura, sfibra completamente la carne. Se volete aggiungervi delle braciole, fatelo nell’ultima parte della cottura del sugo. In questo caso abbiamo preparato un ragù meno “cattivo” e decisamente più veloce appositamente per la cottura delle braciole. Seconda nota: abbiamo abbondato con la salsa di pomodoro per cuocervi dentro completamente le braciole. Ne resterà abbastanza per condire un bel piatto di pasta asciutta per tutta la famiglia.

    Passiamo alla preparazione dei peperoni a gratin. Per prima cosa infornate il peperoni in una teglia, senza l’aggiunta di alcun condimento. Fate andare per un’oretta circa, avendo cura di girare durante la cottura almeno una volta.

    Avrete dei peperoni sì roventi, ma a cui andrà via la pelle con estrema facilità. Eliminate anche tutti i semi e scolate l’acqua che sarà stata rilasciata. Riducete a listarelle e ripassate in padella (dove prima avrete soffritto il solito spicchio d’aglio in abbondante olio e.v.o). Aggiungetevi olive nere (che avrete precedentemente denocciolato) e capperi (che avrete precedentemente dissalato lasciandoli in acqua per una trentina di minuti).

    Fate andare per 5/6 minuti, quindi aggiungete il pan grattato e fate amalgamare per bene.

    Impiattate a vostro piacimento, irrorando le braciole  con abbondante ragù (non dimenticate di comprare il pane per la scarpetta) e decorando con qualche foglia di basilico. Quindi accompagnate con i peperoni a gratin.

    Bon Appetìt!

  • Flan di peperoni rossi con cuore, crema e scaglie di Bitto di Valtellina e macchie di pesto

    Flan di peperoni rossi con cuore crema e scaglie di Bitto di Valtellina e macchie di pesto

    Tra i tanti prodotti d’eccellenza della Valtellina, spicca tra le produzioni casearie quella del Bitto, formaggio saporitissimo, la cui lavorazione avviene immediatamente dopo la mungitura, per evitare contaminazioni batteriche, con latte di vacche al pascolo di un ristrettissimo territorio. Ne esistono due versioni, quella DOP e il Bitto Storico, la cui produzione pare debba seguire restrizioni ancora più marcate. Quello che conta però è la qualità di questo formaggio da meditazione che però è spesso utilizzato anche in ricette del territorio come i famosi pizzoccheri, in aggiunta al casera che è quello che viene abitualmente utilizzato, e soprattutto negli sciatt, una vera droga sotto le sembianze di zeppoline di grano saraceno arricchite di Bitto per l’appunto. In questo piatto la parte del protagonista è contesa ad un flan rigorosamente di stagione, decisamente colorato e, non ci crederete, inaspettatamente digeribile 😉

    Ingredienti per 4 flan:

    3 peperoni rossi

    Due uova

    Parmigiano q.b.

    Sale q.b.

    100 gr di Bitto

    30 gr di burro

    150 ml di latte intero

    Farina 00 q.b.

    Per il pesto:

    Basilico q.b.

    Due fettine d’aglio

    Una punta di peperoncino

    Una decina di pinoli

    Olio e.v.o. q.b

    Sale

    Infornate i peperoni interi, senza aggiungere altro, in una teglia, avendo cura di girarli a metà cottura. Una cinquantina di minuti dovrebbero essere sufficienti.

    Le operazioni di spellatura e rimozione dei semi sarà particolarmente facilitata (fate solo raffreddare un po’). Metteteli, quindi, in uno scolapasta, facendo pressione con un piatto per fargli perdere quanta più acqua possibile.

    Nel frattempo preparate un pesto al solito modo. In un mixer vanno basilico, pinoli, una punta di peperoncino e quanto aglio volete (io, come al solito, mi limito a due fettine sottili per non appesantirlo troppo). Ovviamente irrorate abbondantemente con olio e.v.o. e fate andare il mixer fino ad ottenere un pesto ben omogeneo. Ricoprite con un ulteriore filo d’olio per limitare l’ossidazione in superficie.

    Ripulite per bene il mixer e riempitelo con i peperoni, due uova e del parmigiano. Anche in questo caso il composto dovrà risultare ben omogeno.

    A questo punto entra in scena il formaggio. Tagliate dalla vostra fetta 4 cubetti di Bitto, imburrate gli stampini, riempiteli per metà col composto ottenuto e posizionate al centro un cubetto di formaggio.

    Quindi riempite lo stampino con altro composto, lasciando qualche millimetro libero sotto il bordo. Informate a 190° (forno statico) per 35-40 minuti. Il flan dovrà rassodarsi e gonfiarsi oltre il bordo dello stampino.

    In prossimità di fine cottura, preparate rapidamente anche la crema di Bitto. Basterà una besciamella leggera, preparata al solito modo, con burro fuso, latte intero e un po’ di farina per addensare.

    Aggiungete quindi abbondante Bitto grattugiato e incorporate nella crema.

    Impiattate rovesciando lo stampino sul piatto di portata. Verrà via facilmente. Quindi cospargete abbondante crema al Bitto e arricchite con scaglie di questo prezioso formaggio. Macchiate la crema con un po’ di pesto. Completate decorando con un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!

  • Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico

    Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico

    Operazioni preliminari prima di iniziare ad arrostire carne in casa: aprire tutte le finestre, sigillare ermeticamente le porte delle stanze da letto, montare un motore turbo alla cappa della cucina, quindi accendere il fuoco sotto la piastra per avviarne il riscaldamento. Sono sincero, è raro che mi conceda una fetta di carne in casa, il più delle volte la mangio quando si organizza una braciata con gli amici (che rimane sempre un bel momento di condivisione tra le persone, in cima alle classifiche degli atti propedeutici allo star bene). Pur tuttavia, dando uno sguardo qualche giorno fa alle pubblicazioni sulla pagina del blog, mi sono accorto che mancava da eoni un piatto per carnivori doc. Tutto molte semplice allora: un bel sole di peperoni, una salsa dal sapore intenso ed un taglio di carne formidabile. Il quadro era più o meno questo qui…

    Ingredienti per due persone:

    Una fetta di entrecote da circa 300 gr.

    Un peperone giallo

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Un bicchiere e mezzo di aglianico

    25 gr di burro

    Farina di riso q.b.

    Mettete il peperone in una teglia, dopo averlo lavato, ed infornatelo intero a 190° per 45 minuti circa, avendo cura ogni dieci minuti di girare lato.

    Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico

    Una volta sfornato sarà semplice eliminare pelle e sementi. Quindi frullate con il vostro minipimer per ottenere una crema liscia e fluida. Aggiustate di sale.

    Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico

    Per preparare la riduzione di vino procuratevi un buon aglianico (potete utilizzare ad ogni modo qualsiasi vino rosso purché non sia di qualità scadente). Quindi in un pentolino antiaderente scioglietevi il burro.

    Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico

    Versate il vino nel pentolino e fatelo asciugare per due terzi a fuoco medio. Aggiungete un pizzico di sale.

    Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico

    Setacciatevi della farina di riso (ma potete utilizzare anche della semplice 00) per addensare la riduzione. Per evitare che si formino grumi girate di continuo, anche dopo aver spento il fuoco.

    Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico

    Passate alla cottura della carne. Su una piastra di ghisa ben calda (che da fredda avrete leggermente oleato), cuocete il taglio di entrecote per un minuto o due per ogni lato. Avrete una cottura perfettamente al sangue.

    Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico Tagliata di entrecote su coulis di peperone giallo con gocce di riduzione di aglianico

    Disponete il coulis di peperone al centro del piatto, quindi, una volta completata la cottura della carne, salatela e tagliatela a listarelle doppie. Disponetele sul coulis, quindi decorate con qualche goccia di riduzione di aglianico.

    Bon Appetìt!

  • Crepes all’ortolana su fonduta di gorgonzola

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzolaCrepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Luglio arriva, come al solito, con la sua messe di magnifici ortaggi che colorano i nostri piatti estivi. In particolare melanzane, zucchine e peperoni escono finalmente dalle serre e sono disponibili sui banchi al mercato nella loro veste originale. Preferite sempre i prodotti di stagione e pensateci su quando in pieno gennaio vi viene voglia di peperonata. Nella fattispecie l’occasione era troppo ghiotta per non fare en plein ed esibirsi in un’ortolana. Ma sotto quale forma? Visto che erano anni che non le facevo (e non sto scherzando) mi è venuta voglia di rimpinzarci delle crepes.

    Ingredienti per 5 crepes:

    2 Uova

    150 gr di farina 00

    300 ml di latte intero

    Burro q.b.

    Sale q.b.

    Per la farcitura:

    2 melanzane

    2 zucchine

    Un peperone rosso

    Sale q.b.

    Olio per frittura q.b.

    150 gr di scamorza

    Per la fonduta:

    30 gr di burro

    100 ml di latte intero

    100 gr di gorgonzola

    Per la decorazione:

    Basilico q.b.

    Per prima cosa mettete in forno un peperone intero per poi spellarlo con facilità (ci vorrà un bel po’ di tempo, di tanto in tanto andatelo a girare). Portate a temperatura l’olio per la frittura e solo allora tagliate a fette le melanzane (per evitare che si ossidino).

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Immergetele nell’olio bollente, dorandole omogeneamente su entrambi i lati. Asciugatele per bene su carta assorbente.

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Ripetete le medesime operazioni anche con le zucchine.

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Cominciate a preparare l’impasto per le crepes. Sbattete le uova energicamente con una frusta fino a formare una schiumetta in superficie. Quindi aggiungete il latte.

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Infine setacciatevi poco alla volta la farina, avendo cura sempre di girare con la frusta per evitare che si formino grumi. Il composto dovrà risultare liscio e poco denso. Fare riposare in frigo per una trentina di minuti.

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Nel frattempo il peperone, con tutta probabilità sarà cotto. Rimuovete pelle e sementi.

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Imburrate la vostra padella per crepes e versateci un mestolo e mezzo di composto (la quantità da inserire dipenderà ad ogni modo dalla dimensione della padella, la mia ha diametro 24). Fatela solidificare e giratela dall’altro verso per completare la cottura da entrambi i lati.

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Una volta terminata la vostra pila di crepes, tagliate a fettine sottili la scamorza ed apprestatevi a farcirle.

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Disponete al centro delle crepes 2 o 3 fette di melanzane, 2 o 3 di zucchine, una striscia di peperone e qualche fetta di scamorza. Una volta farcite tutte, disponetele in una terrina e mettetele in forno a 180° (non ventilato), per 20-25 minuti.

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Prima di sfornarle passate alla preparazione della fonduta. Sciogliete in un pentolino antiaderente il burro, scaldatevi il latte e, quindi, scioglieteci i pezzi di gorgonzola, avendo cura di girare sempre con una frusta fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo (e sufficientemente denso).

    Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola Crepes all'ortolana su fonduta di gorgonzola

    Passate, infine all’impiattamento, non appena sfornate le crepes. Dividetele a metà, create un fondo di fonduta al gorgonzola al centro del piatto, quindi disponeteci sopra le vostre crepes all’ortolana. Completate con un ciuffetto di basilico a decorazione.

    Bon Appetìt!

  • Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto

    Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto

    Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto

    Iniziamo da un consiglio utile. Il consumo di pesce crudo, quindi anche nel caso della preparazione di tartare come in questo caso, non è scevro da rischi per la possibile presenza di parassiti o batteri. Per poterlo mangiare è necessario portarlo a temperature molto basse con un abbattitore per 24 ore o in un normale freezer casalingo per 96. È possibile in alcune pescherie (soprattutto quelle che riforniscono ristoranti) comprarlo già abbattuto, ovviamente in questo caso è fondamentale il rapporto di fiducia che si ha con il commerciante. Passando all’aspetto godereccio, la tartara, a mio modestissimo avviso, è il modo migliore per mangiare pesce (con buona pace dei fans del sashimi e della cucina giapponese), e spaziando un pochino con la fantasia, è possibile trovare delle combinazioni tutt’altro che scontate. Aggiungere, ad esempio, al piatto un elemento caldo  o uno croccante o uno dolce, vi aprirà la porta ad un numero indefinito di varianti.

    Ingredienti per 3 persone:

    Per la tartara:

    250 di filetto di tonno rosso

    Mezzo peperone giallo

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale q.b.

    Succo di mezzo limone

    Semi di papavero q.b.

    Per il pane fritto:

    3 fette di pane bianco

    Uno spicchio d’aglio

    Farina 00 per frittura

    Un uovo

    Sale q.b.

    Pepe q.b.

    Noce moscata q.b.

    Olio per friggere q.b.

    Per la decorazione:

    Qualche fogliolina di basilico

    Lavate e pulite il peperone, rimuovendo tutti i semi. Mettetene da parte metà. Se è grande ve ne servirà anche meno. Diciamo un terzo. Tagliatelo in coriandoli piccoli e conditelo con sale, olio ed il succo di limone.

    Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto

    Tagliate 3 fette di pane dello spessore di un mignolo. Con l’aiuto di un coppapasta otterrete 3 dischi che insaporirete strofinando con uno spicchio d’aglio (io ho utilizzato dell’aglio rosso di Nubia, un prodotto tipico siciliano. Profumatissimo!).

    Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto

    Sbattete un uovo con sale, pepe e noce moscata. Infarinate quindi i dischetti di pane. E’ sempre preferibile utilizzare una farina specifica per la frittura, in modo che questa venga gonfia e dorata.

    Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto

    Portate a temperatura l’olio. Quindi passate il pane nell’uovo, stando ben attenti a ricoprirne la superficie per intero. Quindi immergete nell’olio ben caldo e fate dorare. Asciugate, infine, su carta assorbente.

    Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto

    Prendete, quindi, il vostro filetto di tonno rosso e tagliatelo a cubetti molto piccoli.

    Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto

    Quindi mettetelo nella scodella con i peperoni ed i semi di papavero. Mescolate ed aggiustate di sale.

    Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto Tartara di tonno con peperone giallo su pane fritto

    Procedete subito all’impiattamento, per evitare che il limone cuocia del tutto il pesce. Disponete sul fondo del piatto di portata il disco di pane fritto. Quindi, con l’aiuto del coppapasta precedentemente utilizzato, formatevi sopra un cilindretto di tartara. Completate con un’ulteriore spolverata di semi di papavero e qualche fogliolina di basilico a decorazione.

    Bon Appetìt!

     

  • Peperoni imbottiti con olive, capperi, provola ed acciughe di Sciacca

    Peperoni imbottiti con olive, capperi, provola ed acciughe di Sciacca

    Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca

    Settembre è il mese dedicato ai souvenir. Chi mi vuole bene, sa che, portandomi qualche prodotto tipico, mi rende felice. Gli occhi di un bambino che si illuminano in un negozio di giocattoli, più o meno. Mi sono arrivate un po’ di specialità dalla Puglia e dalla Sicilia, che dilazionerò con parsimonia nei prossimi piatti. In questo caso fanno il loro debutto su Belli e Buoni i meravigliosi filetti di acciughe di Sciacca, una delle tante leccornie non troppo conosciute che la Sicilia ha da offrire. Un prodotto eccezionale, le cui fasi della lavorazione restano tutt’oggi del tutto manuali.

    Ingredienti per due persone:

    4 peperoni a corno

    4 fette di pane grandi

    Una dozzina di olive nere

    Una ventina di capperi

    3 fette di provola fresca

    8 filetti di acciughe

    1 uovo

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Pan grattato q.b.

    Per la decorazione:

    Un ciuffetto di basilico

    Peperoncino a fili

    Cominciate a mettere a bagno in acqua le fette di pane raffermo (ma non troppo) e a dissalare i capperi.

    Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca

    Prendete, poi, i peperoni a corno. Con un coltello a punta togliete la parte in corrispondenza del peduncolo e rimuovete i semi all’interno.

    Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca_4

    Tagliate quindi a pezzetti la provola e snocciolate le olive. Separate, quindi, la crosta del pane dalla mollica e stringete quest’ultima tra le mani, in modo da eliminare l’acqua.

    Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca

    In padella fate soffriggere in olio d’oliva uno spicchio d’aglio (per la cronaca ho usato l’aglio rosso di Nubia, anche quello prezioso souvenir siculo). Quindi ripassate in padella la mollica di pane, le olive i capperi e i filetti di acciughe, amalgamando bene. A fuoco spento aggiungete l’uovo sbattuto e la provola (per evitare che fili). Continuate ad amalgamare fino ad ottenere un composto omogeneo.

    Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca

    Riempite, quindi, con l’aiuto di un cucchiaino, i peperoni col composto ottenuto, equi-distribuendo i vari ingredienti. Compattate bene l’imbottitura all’interno e forate leggermente la punta dei peperoni. Cospargete l’estremità dell’imbottitura di pan grattato. Disponete, infine, i peperoni in una teglia aggiungendovi dell’olio d’oliva e spolverando, in ultimo, con altro pan grattato. Mettete in forno non ventilato a 180° per 50 minuti/un’ora.

    Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca Peperoni ripieni con olive capperi provola ed acciughe di Sciacca

    Quando i peperoni saranno pronti, tirateli fuori dal forno e fate raffreddare per 5 minuti. Completate l’impiattamento con del peperoncino a fili e un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!