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  • Lasagna alla norma

    Lasagna alla norma

    Ogni promessa è debito ed eccomi, dopo la meritata pausa estiva, causa vacanze e cazzeggi vari, a sgobbare ai fornelli, nella fattispecie a friggere melanzane come se non ci fosse un domani. Per appagare il vostro sadismo tra l’altro ho dovuto constatare sulla mia pelle l’incredibile ondata inflazionistica che ha colpito gli oli da frittura, quello di girasole in primis, ma anche quello di arachidi e quello di mais. Erano un po’ di mesi che non friggevo e al supermercato ho trovato prezzi triplicati. Causa guerra in Ucraina, ho letto poi, anche se non mi risulta che gli arachidi siano fra le colture interessate. Bizze di un mercato che non si sa mai se influenzato da fenomeni strutturali o da meri opportunismi. Ad ogni modo, se già limitavo le fritture nella dieta quotidiana, da oggi c’è un ulteriore motivo per perseguire la retta via. Ma veniamo al piatto che sto testé a presentarvi. Una delle mille mutazioni che può assumere un classicissimo della cucina siciliana, da preparare rigorosamente in estate con melanzane di stagione (mi raccomando non fatevene venire voglia a gennaio!). L’avevo già proposta un po’ di anni fa nella mia rubrica sulla pagina personale di facebook. Qui è completa, chiaramente, di ricetta.

    Ingredienti per 3-4 persone:

    500 gr di lasagne ricce (pasta di grano duro)

    1,5 lt di passata di pomodoro

    1,2 kg di melanzane

    150 gr di ricotta salata stagionata

    200 gr di provola

    Parmigiano q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale q.b.

    Olio per friggere q.b.

    Basilico q.b.

    Cominciate con la preparazione della salsa di pomodoro. Soffriggete uno spicchio d’aglio in olio e.v.o., aggiungetevi la passata e fate andare per un’oretta a fuoco lento, finché il sugo non si sarà ben ristretto. Passate quindi al taglio delle melanzane. Come al solito io preferisco tagliarle e friggerle una alla volta, per evitare che si ossidino e per evitare di metterle in acqua e sale come molti fanno (la polpa è porosa, assorbe tanta acqua e l’acqua non va d’accordo con la frittura).

    Cominciate a friggere le melanzane solo quando l’olio sarà ben caldo. Giratele da entrambi i lati per uniformarne la doratura. Cosa fondamentale, asciugatele bene con carta assorbente, facendo al massimo un paio di strati. Consumerete più carta e laverete qualche stoviglia in più, ma le melanzane dovranno risultate perfettamente asciutte, per evitare che rilascino l’olio in cui sono state fritte in fase di successiva cottura.

    Terminato l’annoso compito, grattugiate il parmigiano, tagliate a dadini la provola e riducete in scaglie la ricotta salata stagionata. Quindi con tutti gli ingredienti pronti a disposizione, cominciate ad assemblare la lasagna. Essendo la sfoglia di grano duro e non all’uovo, le ho dato un bollo di giusto un minuto prima di disporle nella teglia. Ad ogni modo un primo strato di sugo, quindi la sfoglia di pasta a ricoprire interamente il fondo della teglia…

    …poi aggiungete uno strato di melanzane fritte, sporcate con un po’ di sugo, arricchite con parmigiano, provola, ricotta salata e qualche foglia di basilico.

    Ripetete l’operazione almeno altre due volte. In superficie non ho aggiunto provola . Infornate quindi a 180° (forno statico) per una trentina di minuti.

    Una volta sfornata, lasciate raffreddare per 5-6 di minuti anche per darle il tempo di rassodarsi un poco e servite decorando con qualche fogliolina di basilico fresco.

    Bon Appetìt!

  • Timballo di pasta alla norma

    Timballo di pasta alla norma

    Dove eravamo rimasti, da quelle vacanze in Sicilia di un po’ di anni fa e dalle infinite squisitezze assaggiate. D’altronde se ricordo ancora i menù dopo oltre dieci anni, soprattutto io che tendo a dimenticare tutto, ci deve essere una motivazione più che valida. Se la pasta alle sarde furono ad appannaggio di quell’incantevole borgo che è Marzamemi, la pasta alla norma mi furono servite in una trattoria della barocca Noto, altra perla della provincia Siracusana e di Trinacria intera. In estate dopo tutto, non si può fare a meno di cedere alle avviluppanti untuosità della melanzana fritta. La si attende per un anno, ragion per cui, a costo di sudare l’anima davanti ad una padella ricolma di olio incandescente, se ne deve necessariamente abusare. Se la si intinge poi, nel sugo di pomodoro, il godimento è assicurato (il termine apotropaico “parmigiana” vi dovrebbe suggerire qualcosa).

    Ingredienti per due persone:

    250 gr di ziti lunghi

    2 pelati da 400 gr grammi

    Ricotta salata stagionata q.b

    3 melanzane

    Parmigiano q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Olio per friggere q.b.

    Sale q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Basilico q.b.

    Preparate in primis il sugo, facendo soffriggere dapprima uno spicchio d’aglio in olio e.v.o (non lesinate). Fate cuocere a fuoco basso per un’ora e un quarto, facendo stringere per bene il sugo. A metà cottura non dimenticate di salare.

    Timballo di pasta alla norma Timballo di pasta alla norma

    Portate a temperatura, in una padella, l’olio per friggere. Tagliate le melanzane a fette una alla volta e friggetele finché non saranno ben dorate da entrambi i lati.

    Timballo di pasta alla norma Timballo di pasta alla norma

    Asciugatele bene su carta assorbente. Quindi foderate di melanzane la vostra terrina di coccio (utilizzate del burro se di altro materiale), completamente sul fondo e disponendone a croce 4 fette lungo i lati.

    Timballo di pasta alla norma Timballo di pasta alla norma

    Calate gli ziti lunghi senza spezzarli (utilizzate una pentola sufficientemente grande) e scolateli ben al dente (dovendo ripassarli al forno non devono scuocersi). Conditeli con abbondante sugo (conservatene ad ogni modo un poco), il parmigiano grattugiato e la restante parte delle melanzane che non avrete usato per foderare la terrina. Quindi armatevi di pazienza e fate aderire gli ziti lungo la circonferenza della terrina. Tagliate invece in tre parti quelli per riempire la parte interna. Ricoprite con dell’altro sugo e una spolverata di parmigiano.

    Timballo di pasta alla norma Timballo di pasta alla norma

    Infornate a 180° per 30 minuti. Negli ultimi 5 minuti passate alla modalità ventilata. Preparate la ricotta salata da grattugiare sulla pasta.

    Timballo di pasta alla norma Timballo di pasta alla norma

    Capovolgete la terrina sul piatto ti portata. Il timballo scivolerà via facilmente. Quindi conditelo con la restante parte di sugo, una generosa spolverata di ricotta salata grattugiata e decorate con qualche foglia di basilico.

    Bon Appetìt!