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  • Polpo glassato al miele e profumato al timo con stracciatela pugliese su crema di zucca

    Polpo glassato al miele e profumato al timo con stracciatella pugliese su crema di zucca

    Primi sentori d’autunno in un piatto con un’ambientazione calda ma anche con un tocco di freschezza. Perché se miele e zucca si proiettano direttamente in quelle serate uggiose in cui magari si fa un pensierino al plaid sepolto, chi sa dove, nell’armadio, timo e stracciatella danno quel sentore di brezza marina che risale sul bagnasciuga in un tardo pomeriggio di fine estate. È un mese particolare settembre, indeciso sul da farsi, se schierarsi dalla parte del caldo o del freddo, se scappare rapidamente dalla calura estiva o rifugiarsi dietro le finestre in casa a guardare la pioggia che viene giù. È un mese a metà, in cui finisce l’ennesimo anno della nostra vita e se ne dà il via ad un altro.

    Ingredienti per 4 persone:

    Un polpo da un chilogrammo circa

    Mezza zucca delica (400 gr circa)

    70 gr di stracciatella

    Due cucchiaini di miele

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale q.b.

    Farina 00 q.b.

    Timo fresco q.b.

    Due foglie di alloro

    Qualche acino di pepe nero

    Portate a bollore l’acqua, insaporendola con l’alloro, gli acini di pepe ed il sale. Quindi immergetevi il polpo al solito modo, bagnando dapprima le braccia dell’animale, tirandole su e giù più volte, in modo che queste si arriccino. Quindi fate cuocere per 50/60 minuti, fino a che le carni non saranno piacevolmente morbide. Tagliate la zucca e lessatela con tutta la buccia (per questo come per altri tipi di zucca è preferibile tenerla in cottura). Basteranno una ventina di minuti.

    Eliminate la buccia della zucca che ora verrà via facilmente. Io ho utilizzato una zucca intera, conservando la parte non utilizzata per questa preparazione per un risotto, ma metà sarà più che sufficiente.

    Frullatela aiutandovi con un po’ d’acqua di cottura, per avere una crema densa. Aggiustatela di sale. In una padella scaldate l’olio e.v.o. quindi ripassatevi velocemente il polpo. Aggiungetevi poi un mestolo scarso di brodo di polpo (ricco di umori), il miele ed il timo fresco (sgranatene tre/quattro ramoscelli e utilizzate solo le foglioline).

    Togliete il polpo dalla padella ed addensate con un poco di farina, senza smettere mai di girare con una frusta. Il sugo dovrà restare bello fluido, appena cremoso. Ripassateci quindi nuovamente il polpo.

    Impiattate creando un fondo di crema di zucca, disponendovi sopra le braccia del polpo, irrorando con la salsina ottenuta, quindi sporcando con qualche cucchiaiata di stracciatella pugliese. Un ramoscello di timo fresco a decorazione, il tocco finale.

    Bon Appetìt!

  • Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno

    Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno

    Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno

    Mi va di scrivere una cosa seria a questo giro. Volevo parlarvi di api. Di come la popolazione mondiale di questo importantissimo insetto (e di altri insetti impollinatori) stia subendo negli ultimi decenni una drastica riduzione. Stiamo parlando della creatura che madre natura ha scelto, non solo come produttrice di quel nettare divino che è il miele, ma soprattutto come fecondatrice di buona parte delle specie vegetali esistenti. Quella che trasporta il polline dai gameti maschili a quelli femminili nei fiori e che permette alle piante di riprodursi. Ora a mettere il naso, o meglio le sue sciagurate mani, in questo disegno meraviglioso, ovviamente ci ha pensato l’uomo. Le api muoiono per lo smodato utilizzo di pesticidi in agricoltura, a causa degli effetti dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento dell’atmosfera, a causa dell’inquinamento dell’aria. Tutto questo comporta una riduzione della biodiversità e costi enormemente più elevati per la coltivazione dei prodotti agricoli con rese minori e utilizzo sempre più massiccio di pesticidi per bilanciare le perdite. Eccola la creatura mitologica che è la più cara invenzione dell’uomo, il cane che si morde la coda, una situazione paradossale da cui, una volta innescato il processo degenerativo, è poi difficile venir fuori. Le soluzioni, in realtà, sono semplici e sempre le stesse. Produzioni bio, riduzione dell’uso dei combustibili fossili, ecosostenibilità di ciò che si consuma. Bisogna solo ficcarsi bene in testa che il tempo a disposizione si sta sempre più riducendo e che il progresso ha una nuova strada da intraprendere, perché quella imboccata da tempo ci sta conducendo inesorabilmente all’autodistruzione.

    Ingredienti per due persone:

    Una spigola da 500 gr circa

    Una trentina di pistacchi

    Un cucchiaio di pan grattato

    Sale q.b.

    Olio e.v.o q.b.

    Due cucchiaini di miele di castagno

    Granelli di senape q.b.

    Il piatto è molto semplice, la parte più complicata è la sfilettatura del pesce che i più fortunati delegheranno al loro pescivendolo di fiducia. Tagliate la pancia del pesce e rimuovetene le viscere, quindi le branchie. Risciacquate sotto abbondante acqua corrente. Rimuovete con una forbice le pinne laterali della spigola. Quindi effettuate un taglio obliquo con un con un coltello ben affilato a lama lisca dietro la testa.

    Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno

    Incidete il dorso della spigola da uno dei due lati, quindi, partendo dalla testa, fate scorrere il coltello lungo la lisca centrale tenendola il più aderente possibile alla stessa, in modo da non sperperare la preziosa carne del pesce. Ripetete l’operazione anche dall’altro lato, otterrete due bei filetti dai quali rimuoverete eventuali spine residue con l’apposita pinzetta. I più bravi potranno cimentarsi anche nella rimozione della pelle della spigola. Partendo questa volta dalla coda, tenendo il coltello in obliquo, con una mano terrete tirata la pelle, con l’altra, nel senso inverso, la taglierete via dalla carne del pesce.

    Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno_5

    Sgusciate i pistacchi. Tritatene una parte grossolanamente in un mortaio.

    Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno

    La restante parte, finemente, in un mixer con l’aggiunta di un cucchiaio di pan grattato. Mischiatele entrambe in un unico composto.

    Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno

    Sezionate il vostro filetto di pesce, salatelo leggermente da entrambi i lati e spennellate la parte interna con olio e.v.o. Fatevi aderire bene la crosta di pistacchio.

    Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno

    Mettete i filetti di spigola in una teglia foderata con carta forno, con l’aggiunta di un altro filo d’olio. Infornate a 180° (statico) per 10 minuti, quindi altri 5 minuti a forno ventilato.

    Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno

    Nel mentre, preparate l’emulsione di miele di castagno. A bagnomaria, in una ciotola, inserite due cucchiaini di miele e due cucchiai di olio e.v.o. Lavorate quindi con una frusta, meglio se elettrica, fino ad ottenere un composto leggero ed appena spumoso.

    Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno Filetto di spigola in crosta di pistacchi con emulsione al miele di castagno

    Passate infine ad impiattare, disponendo l’emulsione al miele di castagno intorno al filetto di spigola in crosta di pistacchio e completando con qualche granello di senape a decorazione.

    Bon Appetìt!