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  • Spaghettoni con zucchine, la loro crema, i loro fiori, fonduta di taleggio e crumble di arachidi

    Spaghettoni con zucchine la loro crema i loro fiori fonduta di taleggio e crumble di arachidi

    Recentemente in una nota pizzeria ho ordinato (e mangiato, va da sé) il cosiddetto ciurillo ripieno di ricotta ed impastellato. Chiariamo che il termine dialettale ciurillo indica indistintamente sia il fiore della zucchina (eventualmente anche il bocciolo) che quello della zucca, laddove, seppur minima, una differenza esiste anche visivamente (oltre a quella botanica chiaramente, parlando di due ortaggi diversi). Ma non volevo soffermarvi su tali differenze, che comunque non sono in alcun modo apprezzabili quando il fiore è stato cucinato, quanto piuttosto stigmatizzare la presenza del pistillo, come con disappunto, ho riscontrato nel fritto di questa nota pizzeria. Capisco che preparazioni in grandi quantità costano tempo e fatica, ma rovinare una prelibatezza con una nota fuori posto, solo perché si va di fretta, è un po’ come schiacciarla sotto il culo e presentarla nel piatto. La poesia svanisce e resta la sensazione di questo corpo estraneo, duro ed amarognolo, che dilapida l’armonia della pietanza. Rimuoverlo, tra l’altro, è estremamente semplice, basta incidere la parte inferiore del fiore e sfilarlo da lì. Spero di aver fatto terrorismo psicologico degno di questo nome, dì anche tu: NO al pistillo nel ciurillo!

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di spaghettoni di Gragnano

    Una dozzina di zucchine piccole con fiore

    3-4 zucchine chiare

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Basilico q.b.

    Per il crumble:

    100 gr di arachidi con guscio

    Due cucchiai di pan grattato

    Olio e.v.o. q.b.

    Per la fonduta:

    30 g di burro

    Un paio di tazzine di latte

    100 gr di taleggio

    Ho utilizzato due tipi diversi di zucchine, quella chiare, di medie dimensioni, per la crema e quelle piccoline, con fiore, da stufare. Tagliate le prima a tocchetti, dopo aver eliminato parte della polpa centrale. Lessatele in acqua salata.

    Rimuovete il fiore dalle zucchine piccole e tagliatele a rondelle. Quindi in una padella, in olio e.v.o., fate soffriggere uno spicchio d’aglio e stufate le zucchine, aiutandovi magari con una tazzina o due di acqua.

    Sgusciate gli arachidi, quindi tritateli finemente al mixer, aggiungendovi infine il pan grattato.

    Tostate leggermente il composto in padella, quindi aggiungete un filo d’olio e mescolate con l’ausilio di una cucchiaia di legno. Il crumble dovrà risultare granuloso e croccante.

    Frullate le zucchine che avete lessato fino ad ottenere una crema fluida e perfettamente liscia (aiutatevi con un poco d’acqua di cottura).

    Mondate i fiori di zucchina, eliminando il pistillo come detto in antefatto. Quindi stufateli velocemente nella padella con le zucchine a rondelle a fine cottura (saranno sufficienti un paio di minuti).

    Mentre gli spaghetti sono in cottura, cominciate a preparare la fonduta di taleggio. Tagliate il formaggio a pezzetti.

    In un pentolino sciogliete il burro, aggiungetevi il latte, facendolo scaldare. Aggiungete quindi il formaggio fino a scioglierlo completamente, girando ininterrottamente con una frusta.

    Scolate gli spaghettoni al dente, quindi saltateli in padella con le  zucchine, i fiori, la crema e qualche foglia di basilico, aiutandovi con un po’ d’acqua di cottura della pasta. Amalgamate per bene.

    Impiattate irrogando la pasta con una dose generosa di fonduta di taleggio e spolverate con il crumble di arachidi. Completate con un ciuffetto di basilico a decorazione.

    Bon Appetìt!

  • Filetto di salmone in crosta di arachidi e pepe rosa con crema e chips di ravanelli

    Duplice consistenza. È un termine che leggete spesso fra le righe scritte dagli chef, aspiranti tali e semplici cazzeggiatori in cucina (categoria a cui mi sento di appartenere molto più rispetto alle prime due). C’è chi rilancia e propone sporadicamente anche la triplice consistenza. Ad ogni modo è un semplice modo di trasformare un prodotto alimentare, spesso di origine vegetale ma non necessariamente, in più modi diversi, mutandone l’aspetto originale (c’è poi chi bara e conta anche quella della sua forma originaria, ma direi che ci si trova di fronte, nel qual caso, ad un obiettivo poco sfidante). Qualche volta è un giochino a cui mi sono prestato anche io e che vi propongo in questo caso su un prodotto orticolo che tutti siamo abituati a consumare solo a crudo (nella sua forma originaria per l’appunto), nelle insalate o tutt’al più in un pinzimonio di verdure: il ravanello. Con una buccia ricca di pigmento e una polpa bianchissima e ricca di acqua, può invece consumarsi anche, previa cottura, in altri modi, sfruttando ad esempio le notevoli capacità cromatiche della buccia. Vi presento qui due consistenze, per l’appunto, di semplicissima preparazione, che daranno un tocco insolito ai vostri piatti di pesce o di carne.

    Ingredienti per due persone:

    2 tranci di salmone da 200 gr ciascuno

    80 gr di arachidi tostati

    Pepe rosa q.b.

    Olio e.v.o.

    Sale q.b.

    2 mazzetti di ravanelli piccoli

    Farina di riso q.b.

    Innanzitutto per una questione cromatica, vi consiglio di utilizzare ravanelli di piccole dimensioni, meglio ancora se aveste a disposizione un mazzetto di ravanelli grandi per le chips e uno piccolo per la crema, ma mi rendo conto che potrebbe essere complicato trovare sui banchi degli ortofrutta entrambi i calibri. Ad ogni modo affettate uno dei due mazzetti con una mandolina o altro strumento utile all’uopo. Fette molto sottili, che trasformerete banalmente in chips, condendole inizialmente solo con olio (il sale lo aggiungerete a fine cottura).

    Disponete le fettine su carta forno, su di una teglia, distanziandole l’una dall’altra e fate disidratare in forno a 100° gradi per 40/50 minuti. Controllate sempre che non si stiano abbrustolendo troppo. Fatele freddare qualche minuto e salatele. Ovviamente per potersi considerare chips dovranno avere una bella croccantezza dalla loro parte.

    Nel frattempo date un bollo all’altro mazzetto di ravanelli (che avrete tagliato precedentemente a spicchi) per pochi minuti.

    Appena ammorbiditisi, tirate fuori dall’acqua i ravanelli e fate andare ancora l’acqua colorata, restringendola il più possibile. Servirà che il pigmento rilasciato risulti molto concentrato per donare un colore più vivido alla nostra crema. Quindi aggiungete l’acqua di cottura ai ravanelli precedentemente scolati e, con il vostro minipimer di fiducia, rendeteli in crema.

    È probabile che risulti troppo fluida, nel qual caso addensate velocemente sul fuoco utilizzando un poco di farina di riso (o se non l’avete è ok anche la 00), al solito modo, avendo cura di setacciarla prima e stando bene attenti a non formare grumi.

    Passiamo quindi alla preparazione dei filetti di salmone. In un mixer inserite gli arachidi già tostati e un po’ di bacche di pepe rosa e tritate finemente per ottenere una bella impanatura.

    Asciugate bene l’acqua dai filetti di salmone con carta assorbente e spennelateli da tutti i lati con olio e.v.o. Quindi salateli leggermente e panateli nel trito di arachidi.

    Cuocete in padella con un filo d’olio in base alle vostre preferenze sulla cottura del pesce. Io consiglio sempre di non cuocerlo troppo e lasciare l’interno appena crudo.

    Filetto di salmone in crosta di arachidi e pepe rosa con crema e chips di ravanelli

    Impiattate dividendo a metà il filetto di salmone e decorando con la crema di ravanelli, le loro chips e qualche bacca di pepe rosa.

    Bon Appetìt!