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  • Gnocchi di zucchine alla Nerano

    Gnocchi di zucchine alla Nerano

    Quello che nessuno sa e che nessuno vi ha raccontato sinora è che in realtà le origini della più famosa ricetta della costiera amalfitana è molto più antica di quanto si possa pensare, risalente allo stesso istante in cui la zucchina, come tanti altri ortaggi che costituiscono oggi le meraviglie degli orti dell’Europa meridionale, sbarcò dalle Americhe nel 1500. E sì perché la zucchina, come la melanzane d’altronde, ha insito nella sua stessa natura quella di essere fritta, anzi esistevano in antichità delle varietà che sulle piante nascevano già fritte. E volete che nessuno prima di un principe con la r moscia abbia mai provato a mischiarle con del formaggio e condirci la pasta? A me questa di abboccare alle storie che hanno la pretesa di raccontare le origini e le ricette originarie dei piatti tradizionali mi fa molto ridere, come se un piatto fosse un quadro con una firma ad indicarne autore ed autenticità (ed anche su quello l’esito è tutt’altro che scontato) e non il frutto della cultura popolare, contadina e territoriale in cui tutto viene condiviso, confuso, tramandato, mutato. Non esistono le “vere” ricette, ci sono solo quelle cucinate bene e quelle cucinate male.

    Ingredienti per due persone:

    Per gli gnocchi:

    300 gr di patate

    Due zucchine

    3 cucchiai di farina 00

    3 cucchiai di semola di grano duro rimacinata

    Sale q.b.

    Per il condimento:

    4 zucchine

    70 gr di provolone del monaco

    Olio e.v.o. q.b.

    Olio per frittura q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Sale q.b.

    Basilico q.b.

    Partiamo con le preparazioni base degli gnocchi. Mettete a lessare le patate, ben lavate e con tutta la buccia e ad asciugare due zucchine in forno. Tagliatele in 4, dopo aver rimosso un po’ di polpa, a 150° (statico). La missione è quella di farle perdere acqua. Tenetele in forno una quarantina di minuti. Nel frattempo tagliate le altre zucchine a rondelle (lo spessore ideale è sui 3 mm, non troppo sottili perché altrimenti si bruceranno, non troppo doppie per mantenere una cottura uniforme e non assorbire troppo olio di frittura).

    Portate a temperatura l’olio e friggete le rondelle di zucchina, facendole dorare da entrambi i lati. Asciugate per bene su carta assorbente (fondamentale, utilizzate qualche foglio di carta assorbente in più e non fate troppi strati).

    Quando le zucchine in forno saranno sufficientemente disidratate, tiratele vie, e prima in un mixer e poi con il minimpimer, con l’aiuto di pochissimo olio, ottenetene una purea densa e liscia.

    Schiacciate le patate lessate con l’apposito utensile ed unite i due composti. Aggiungetevi quindi di volta in volta, alternandoli tra loro, un cucchiaio di farina 00 e uno di semola rimacinata, facendo inglobare completamente nell’impasto il precedente prima di aggiungervi il successivo.

    Otterrete una palla di impasto sufficientemente soda, non troppo morbida per evitate che gli gnocchi si sfaldino in fase di cottura, né troppo dura per non disperdere la caratteristica scioglievolezza tipica degli gnocchi stessi. Tagliate la vostra palla, a questo punto, a strisce (come in foto).

    Assottigliatele sotto i palmi delle mani, aiutandovi con della farina nella lavorazione, per ottenere dei serpentelli del diametro di circa un cm e mezzo. Con la vostra spatola tagliateli a formare gli gnocchi.

    Ripassateli uno ad uno sotto il palmo della mano sull’apposito strumento per conferire le caratteriste righe o se preferite, usate il polpastrello dell’indice per la versione con incavo.

    Nel mentre che l’acqua arrivi a bollore, grattugiate il provolone del monaco (potete usare anche tranquillamente un qualsiasi caciocavallo, c’è chi li fa solo col parmigiano addirittura, ma va da sé che il provolone del monaco ha qualità organolettiche pressappoco insuperabili).

    Prima di buttare gli gnocchi nell’acqua bollente (la cottura è rapidissima, uno o due minuti, il tempo che risalgano a galla), rosolate uno spicchio d’aglio in abbondante olio e.v.o.. Quindi una volta scolati gli gnocchi mantecate in padella con le zucchine fritte e il provolone del monaco.

    Impiattate a vostro piacimento, decorando con un ciuffetto di basilico e con un’ulteriore leggera spolverata di formaggio.

    Bon Appetìt!

  • Casarecce con melanzane rosse, rombo chiodato, datterini gialli e olive nere

    Casarecce con melanzane rosse rombo chiodato datterini gialli e olive nere

    Mi cade l’occhio su delle sfere rosse, sembrano pomodori da lontano, ma aguzzando la vista è chiaro non lo siano. Mi avvicino e leggo sulla targhetta “melanzane rosse”. Che diavoleria è questa? Penso. Sarà uno di quei prodotti creati in laboratorio da lanciare sul mercato. Ed invece no! È un prodotto DOP della zona di Rotonda nel potentino. Una piccola ricerca su internet svela origine africane, un prodotto importato da alcune famiglie di quelle zone di ritorno dal poco edificante periodo colonialista. Divenuta di lì a poco coltivazione tipica, andata, poi, quasi nel dimenticatoio con lo sviluppo dell’agroindustria e quindi ritornata sui banchi degli ortofrutta grazie all’operato di alcuni avveduti agricoltori, sull’esempio dell’ormai sdoganato pomodoro giallo o di tante altre verdure antiche. Una chance non si poteva non concedergliela visto il curriculum. Poi è andata più o meno così…

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di casarecce

    5 melanzane rosse di Rotonda

    Un trancio 300 gr di rombo chiodato

    Una dozzina di datterini gialli

    Una manciata di olive nere di Gaeta

    Uno spicchio d’aglio

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Basilico q.b.

    Cominciate con lavare e mondare le melanzane. Quindi, eliminando la polpa centrale del frutto, tagliatele a funghetto. In una padella in abbondante olio e.v.o. fate imbiondire uno spicchio d’aglio, toglietelo una volta scurito, quindi aggiungete le melanzane rosse. Fate andare per una ventina di minuti almeno avendo cura di coprire la padella con un coperchio. Salate a metà cottura.

    Nel mentre pulite il rombo chiodato dalla pelle e dalle ossa. Riducete quindi a pezzetti la carne che avete ottenuto.

    Una volta pronte le melanzane, tagliate i datterini gialli a metà e salateli dalla parte della polpa.

    Aggiungete pomodorini e pesce e fate andare per pochi minuti, due o tre, il tempo necessario alla carne del rombo di cuocersi ed al pomodorino di ammorbidirsi.

    Aggiungete infine le olive nere che avrete precedentemente snocciolato. Scolate la pasta al dente, conservate dell’acqua di cottura e saltate in padella aiutandovi con quest’ultima, fino al formarsi della caratteristica cremina. Prima di spegnere il fuoco aggiungete abbondante basilico.

    Impiattate semplicemente decorando con qualche altra foglia di basilico fresco.

    Bon Appetìt!

  • Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Concludiamo la trilogia siciliana con una combine, un antipasto sfizioso con un ingrediente caro alla cucina sicula, il pesce spada, e uno dei suoi più grandi classici a fare da contorno, la caponata. Inconfondibile per il suo sapore agrodolce, che stimola le papille gustative in ogni direzione, è un vero must dell’estate. L’ultima volta che l’ho mangiata made in Sicily ero ad Isola delle Femmine, in spiaggia, riparato dal sole da una copertura di paglia raffazzonata di un lido spartano. Modestamente la vista so godermela. Manco a dirlo, una vera delizia, cromaticamente abbinata all’azzurro del mare che avevo di fronte.

    Ingredienti per due/tre persone:

    Per la caponata:

    4 melanzane lunghe

    Due peperoni di piccole dimensioni (uno rosso e uno giallo)

    Una carota grande

    Una costa di sedano

    Pinoli q.b.

    Una quindicina di olive verdi (possibilmente quelle del Belice)

    Una manciata di capperi

    Una decina di pomodori Pachino

    Cipolla q.b.

    Sale q.b.

    Zucchero q.b.

    Aceto di vino bianco q.b.

    Olio e.v.o q.b.

    Olio per frittura q.b.

    Per le polpette:

    300 gr di pesce spada

    400 gr di pane raffermo

    Sale q.b.

    Prezzemolo q.b.

    4 uova

    Pan grattato q.b.

    Pepe q.b.

    Basilico q.b. per la decorazione

    Per prima cosa, invece di friggere i peperoni, consiglio di metterli al forno, per poi spellarli facilmente. Disponeteli in una teglia antiaderente per interi e teneteli in forno a 180° (statico) per una cinquantina di minuti, avendo l’accortezza di girarli di tanto in tanto. Nel frattempo mettete a lessare la carota pelata e il sedano.

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Mettete anche i capperi in acqua per farli dissalare, quindi, portate a temperatura l’olio per friggere e tagliate le melanzane a tocchetti medio lunghi (eliminate la polpa centrale ricca di semi).

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Friggetele fino a che non saranno ben dorate. Asciugate bene su carta assorbente.

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Tagliate a pezzi piccoli la carota ed il sedano una volta lessati e snocciolate prima e  sminuzzate poi le olive verdi.

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Quando i peperoni saranno cotti, privateli dei semi e della pelle che verrà via con estrema facilità. Quindi con le mani riduceteli a filetti.

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Tagliate i pomodori a metà e salatene la polpa. Tritate finemente un paio di fettine di cipolla. Quindi in olio e.v.o. (non lesinate), soffriggetela. Fatela imbiondire ed aggiungete i pomodorini. Fate ammorbidire quest’ultimi giusto un poco. Ripassate, quindi, in padella con il sedano, le carote, le olive, i capperi e i pinoli.

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Quindi aggiungete melanzane e peperoni. Aggiustate di sale ed amalgamate bene. A questo punto aggiungete zucchero ed aceto per raggiungere il grado di agrodolce che preferite (assaggiate!).

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Prendete il vostro trancio  di pesce spada e fatene un battuto. Nel mentre avrete messo a bagno in acqua il pane raffermo.

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Strizzate per bene il pane bagnato, aggiungete il battuto di pesce spada, sale, pepe, prezzemolo e un uovo. Impastate fino ad ottenere un composto omogeneo.

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Formate sotto i palmi delle mani le polpette, quindi impanatele: prima nell’uovo sbattuto (aggiungetevi anche qui sale e pepe) e poi nel pan grattato. Ripetete l’operazione in modo da avere una doppia impanatura. Le polpette non rischieranno di spaccarsi durante la cottura. Portate quindi l’olio a temperatura e friggetele.

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Il fritto, come al solito, dovrà essere ben dorato. Asciugate su carta assorbente.

    Polpette di pesce spada su caponata siciliana

    Impiattate semplicemente, disponendo sul fondo del piatto di portata la vostra caponata siciliana ed adagiandovi su le polpette di pesce spada. Decorate con qualche fogliolina di basilico.

    Bon Appetìt!

  • Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi

    Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi

    Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi

    Rosso come il magma che scende viscoso dai promontori d’Islanda per tuffarsi direttamente in mare. Rosso come il nudo di Modigliani, coacervo di sensualità ed erotismo in uno dei grandi capolavori del Novecento. Rosso come il sangue che imbratta i canini del conte Dracula dopo aver azzannato al collo la vergine di turno. Degli stessi pigmenti si colora la carne del malcapitato tonno in un delirio orgiastico degno della discussa arte di Hermann Nitsch. Chiaramente si esagera e si provoca a sproposito, ma quanto di arcaicamente erotico c’è in un trancio da un pollice e più del più lussurioso dei pesci d’acqua salata? Un conflitto stile quello tra Eros e Thanatos di freudiana memoria!

    Ingredienti per 4 persone:

    Un trancio di tonno rosso da 400 gr circa

    300 gr di piselli freschi (da sbucciare)

    125 gr di latte di riso

    3 cucchiaini circa di farina di riso

    Curry q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale q.b.

    Un ciuffetto di prezzemolo

    La primavera porta con sé, irrinunciabili, i piselli freschi. Iniziate con lo sbucciare i baccelli.

    Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi

    Mettete a lessare in acqua e sale i piselli, per circa 15 minuti, fino a che, comunque, all’assaggio non risultino belli morbidi. Quindi frullateli col vostro minipimer, aggiungendo 3-4 cucchiai di acqua di cottura.

    Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi

    Otterrete una crema densa e non troppo fluida. Aggiustate di sale. Cominciate anche a sezionare in quattro il vostro bel trancio di tonno rosso.

    Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi

    Passate alla preparazione della salsa al curry. In un pentolino antiaderente, riscaldate un filo d’olio e.v.o. e del latte di riso. Aggiungetevi un pizzico di sale ed il curry, mescolando bene con una frusta, quindi in secondo momento, uno alla volta, tre cucchiaini di farina di riso, avendo cura di setacciarla con l’aiuto di un colino a maglie strette. Continuate a girare per evitare che si formino grumi.

    Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi

    Quando il composto avrà raggiunto il giusto grado di densità, spegnete il fuoco, ma continuate a girare ogni tanto. Eventualmente aggiungete qualche goccia di latte di riso per ravvivarlo. Passate quindi alla cottura del tonno rosso. In una padella antiaderente, appena unta con olio e.v.o., scottate i quattro pezzi in cui avete diviso il trancio originario. Il tonno, come si diceva, va solamente scottato e deve rimanere di colore rosso vivo all’interno.

    Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi Tagliata di tonno rosso su salsa al curry e crema di piselli freschi

    Prima di impiattare, scaldate velocemente la salsa al curry e la crema di piselli. Quindi disponete la prima al centro del piatto, aiutandovi, magari con un coppapasta, e decorate a vostro piacimento con la seconda. Tagliate, infine, il tonno in fettine spesse un dito. Quindi sistematele sulla salsa al curry. Ultimate un un ciuffetto di prezzemolo a decorazione.

    Bon Appetìt!

  • Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    La salvezza era lassù, a qualche decina di centimetri, lungo la parete di un secchio azzurro scivoloso come il ghiaccio di una pista da pattinaggio. Eppure Polmo non si perdeva d’animo. Tentava e ritentava di arrampicarsi su quella invalicabile parete per scappare e riacquistare la libertà. Sventagliava le sue lunghe braccia tentacolari con violenza, cercando di aggrapparsi al bordo di quel secchio maledetto senza andarci, però, nemmeno vicino. Eppure Polmo era terribilmente cocciuto. Doveva trovare una strategia diversa. Pensava e ripensava a come potesse arrivare fin lassù. Quand’ecco una mano d’umano avvicinarsi pericolosamente all’interno del secchio. Polmo pensò di essere spacciato, già si vedeva calato nell’acqua bollente ancora intontito per le mazzate prese. Chiuse gli occhi per la paura, poi subito dopo li riaprì, pensando che quella potesse essere la sua unica opportunità. Si scansò in tempo dalla presa della mano di quel vile pescivendolo che afferrò a caso uno degli altri polpi che erano con lui nel secchio. Eccolo l’attimo da non farsi scappare, l’opportunità che stava aspettando da ore. Si aggrappò col suo braccio più forte ad uno dei tentacoli del polpo tirato su dal pescivendolo. Un ascensore che gli fece guadagnare quella decina di centimetri utili ad afferrare il bordo del recipiente. Silenzioso come un’ombra, scivolò lentamente lungo la parete esterna e guadagnò la strada. Era ufficialmente evaso. Scappò lungo il bordo del marciapiede, trovando refrigerio nell’acqua appantanata ai lati della strada dopo la pioggia del mattino. Vide un tombino sul lato opposto del selciato. Di lì a poco, dopo aver riacquistato la libertà, avrebbe conquistato anche la salvezza. Quel tombino era la sua porta d’accesso verso il mare. Si era coraggiosamente spinto a centro strada, sapendo che aveva poco tempo a disposizione. Lacrime di gioia gli scorrevano lungo il corpo, era ormai ad un passo dalla meta. Poi sentì un terribile stridore. Un motorino aveva frenato a pochi centimetri, riuscendo a scansarlo e a non investirlo. “Capo! ‘o purpo se ne sta fujenne!”, sentì urlare distintamente sopra di lui. In men che non si dica, una mano callosa lo afferrò per la testa e lo rigettò nel secchio. “Tu si ‘o primmo!” furono le ultime parole di un umano che udì. Di lì a poco si ritrovò intontito in un sacchetto. Poi finì fritto.

    Ingredienti per 3 persone:

    Un polpo di 400 gr circa

    Sale alle alghe q.b.

    Alloro q.b.

    Pepe nero in grani q.b.

    Un broccolo grande

    Parmigiano q.b.

    Due uova

    Pepe q.b.

    Sale q.b.

    Burro q.b.

    Un porro

    100 gr. di farina 00 per frittura

    Olio per frittura q.b.

    Paprika dolce q.b.

    Mentre pulite il polpo, rimuovendo la sacca contenuta nella testa, gli occhi e la bocca, fate bollire l’acqua che avrete aromatizzato con del sale alle alghe (va bene anche quello normale se non lo trovate), un paio di foglie di alloro e qualche acino di pepe nero. Quindi, quando l’acqua bollirà calate il polpo prima con le sole braccia, in modo che, a contatto con l’acqua bollente, si arriccino; poi il polpo per intero. Ci vorranno 45 minuti di cottura circa per ammorbidirlo per bene (il tempo varierà a seconda delle dimensioni del polpo).

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Nel frattempo pulite e mondate i broccoli. Lessate anche quelli in acqua e sale. Scolateli quando saranno cotti e fateli freddare. Magari per qualche minuto in frigo.

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Aggiungete in un mixer ai broccoli, le uova, sale, pepe e parmigiano. Quindi azionate il mixer fino ad ottenere un composto omogeneo, non perfettamente liscio.

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Imburrate gli stampini per il flan e riempiteli col composto ottenuto. Quindi infornate a 180° per 25 minuti circa (forno statico), posizionando gli stampi in una terrina riempita per metà d’acqua, in modo che la cottura avvenga a bagnomaria. Nel frattempo il polpo sarà cotto.

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Tagliate dal resto del corpo le braccia del polpo che poi andranno fritte (la parte restante riutilizzatela a vostro piacimento, magari in un’insalata veloce). Lavate, quindi, e tagliate a rondelle il porro.

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Portate a temperatura, in una padella, l’olio. Quindi infarinate per bene (con una farina specifica per la frittura possibilmente) il porro e lasciatelo friggere per pochi secondi, dorandolo leggermente.

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Ripetete la stessa operazione con il polpo, allungando chiaramente i tempi, fino al formarsi di una bella crosta dorata.

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Asciugate sia porro che polpo su carta assorbente.

    Asciugate sia porro che polpo su carta assorbente. Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Sfornate i vostri flan e capovolgeteli sul piatto di portata, sfilando via lo stampino.

    Flan di broccoli con porro e polpo fritti

    Quindi impiattate a vostro piacimento, completando con una spolverata di paprika dolce.

    Bon Appetìt!