Category: Primi

  • Paccheri al baccalà con pomodori del piennolo, olive nere e cucunci

    Paccheri al baccalà con pomodori del piennolo, olive nere e cucunci

    Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci

    Arriva il momento nella vita di uno chef di mandare a quel paese qualsiasi rivisitazione creativa e qualsiasi abbinamento ricercato per tuffarsi tra le braccia della tradizione, quella che abbiamo la fortuna di rinsaldare quotidianamente in questa malcapitata nazione, che se non avesse la bellezza dalla sua parte, anche quella in ambito culinario si intende, sarebbe davvero il purgatorio dantesco. Questo per dire, semplicemente, che avevo una gran voglia di un classicone della cucina partenopea, più nello specifico di Somma Vesuviana, la capitale indiscussa (insieme a Lisbona per carità, dove però paccheri non se ne trovano) dei piatti a base di baccalà.

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di paccheri

    Un trancio di baccalà da 250 gr circa

    700 gr di pomodori del piennolo

    Una ventina di olive nere di Gaeta

    Una dozzina di cucunci

    Uno spicchio d’aglio

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Un ciuffetto di basilico

    Cominciate col dissalare in acqua tiepida i cucunci. Per chi non lo sapesse sono il frutto maturo della pianta del cappero, mentre quello che comunemente utilizziamo in cucina non è altro che il bocciolo del fiore da cui nascerà, poi, il frutto. Quindi snoccioliamo le nostre olive nere dopo averle risciacquate sotto acqua corrente per ripulirle dalla salamoia.

    Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci_4

    Lavate bene i pomodori del piennolo, quindi tagliateli a metà e salateli dal lato della polpa.

    Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci

    Prendete il vostro trancio di baccalà e privatelo della pelle. Tagliate a fette o a pezzi grossi. Quindi in una padella, in olio e.v.o. (non lesinate), soffriggete uno spicchio d’aglio. Toglietelo una volta imbrunito e fate andare i pezzi di baccalà per 3-4 minuti al massimo.

    Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci

    Quindi tirate via il baccalà e nel sughetto che avrà rilasciato buttateci i pomodori del piennolo.

    Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci

    Quindi aggiungete anche le olive ed i cucunci. Fate andare un bel po’ fino a che il sugo del pomodoro non si sia ristretto per bene. Aggiungete il baccalà, che nel frattempo avrete sminuzzato in pezzi più piccoli (nel fare quest’operazione date sempre una controllatina che non siano rimaste spine). Aggiustate eventualmente di sale.

    Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci

    Calate i paccheri quando l’acqua bolle e scolateli al dente. Quindi saltate in padella amalgamando per bene.

    Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci Paccheri con baccala pomodori del piennolo olive nere e cucunci

    Quindi impiattate decorando con un ciuffetto di basilico (o di prezzemolo).

    Bon Appetìt!

     

     

     

  • Orecchiette all’ortolana con roquefort e crumble al pistacchio

    Orecchiette all’ortolana con roquefort e crumble al pistacchio

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble al pistacchio

    Sarebbe stato un vero peccato lasciar finire l’estate senza un piatto che racchiudesse tutti gli straordinari ortaggi di stagione che dalle bancarelle dei mercati riempiono gli occhi di colore da luglio a settembre. Non vi nascondo che in questo periodo dell’anno, in pizzeria la scelta ricade spesso proprio su un’ortolana, per quanto mi riguarda. Riproporla in questa veste era, quindi, quasi un obbligo.

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di orecchiette

    Un peperone giallo

    Una melanzana grande

    Una zucchina grande

    100 gr di peperoncini verdi

    Mezza dozzina di pomodori datterini

    70 gr di roquefort

    Una ventina di pistacchi

    Pan grattato q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Due spicchi d’aglio

    Olio frittura

    Sale q.b.

    Basilico

    Tagliate il peperone a listarelle, quindi in una padella con olio e.v.o. fate soffriggere uno spicchio d’aglio. Una volta imbrunito toglietelo e fate andare i peperoni coprendo con un coperchio. Salate.

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    Portate l’olio per frittura, in un’altra padella, a temperatura. Quindi tagliate le melanzane a funghetto e friggetele, fino a che non saranno ben dorate. Alzatele e fate asciugare su carta assorbente.

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    Ripetete la stessa operazione con le zucchine

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    Quindi con i peperoncini verdi che vanno, però, prima privati dei semi.

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    A questo punto le vostre verdure saranno pronte. Salate leggermente quelle fritte.

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    A questo punto sgusciate i pistacchi e, con l’aiuto di un mixer, tritateli.

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    Il trito deve risultare quanto più fine possibile. Tagliate anche i datterini e salateli leggermente dal lato della polpa.

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    Nella padella in cui salterete la pasta, in olio e.v.o. (non lesinate) soffriggete uno spicchio d’aglio. Toglietelo al momento opportuno e fate ammorbidire i pomodorini. Basteranno un paio di minuti. Aggiungete quindi le verdure per prime e, quindi, il roquefort.

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    Preparate velocemente il crumble di pistacchio, aggiungendo a quest’ultimo, in una padella un filo d’olio e del pan grattato in misura pari ad un terzo circa del pistacchio. Tostate sul fuoco girando velocemente.

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    Nel mentre le orecchiette si cuociano, fate andare lentamente il sugo per far sciogliere il roquefort. Quindi, quando la pasta sarà pronta (ben al dente, mi raccomando), scolate e saltate il tutto in padella.

    Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio Orecchiette all ortolana con roquefort e crumble di pistacchio

    Quindi impiattate, spolverando abbondantemente con il crumble al pistacchio e ultimando con un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!

     

  • Bombardoni con scorfano e cozze

    Bombardoni con scorfano e cozze

    Bombardoni con scorfano e cozze

    Questo piatto volevo ribattezzarlo la rivincita dei brutti. Scorfano, dal lato maschile, e cozza, da quello femminile, sono due termini che vengono figurativamente utilizzati nel linguaggio comune per schernire delle persone non proprio di bell’aspetto. Eppure, fuor di metafora, non si può dire che non siano due delle specie marine tra le più saporite. A questo punto se la scelta è tra l’essere bello fuori o l’essere buono dentro, non vi è alcun dubbio che la seconda è quella che ci convince di più.

    Ingredienti per due persone

    200 gr di bombardoni

    2 scorfani da 150 gr ciascuno

    500 gr di cozze

    6 pomodori del piennolo rossi

    6 pomodori del piennolo gialli

    Olio e.v.o q.b.

    Due spicchi d’aglio

    Prezzemolo q.b.

    Pepe nero q.b.

    Sale q.b.

    Innanzitutto pulite bene le cozze, togliendo il bisso (stringetelo forte alla base e tirate verso la parte arrotondata del guscio della cozza) ed eliminando tutte le incrostazioni sul guscio con l’aiuto di un coltello a seghetto. Pulite anche gli scorfani, tagliando i pesci sotto la pancia, raschiando via le viscere e strappando le branchie da dietro la testa. Risciacquate sotto acqua corrente.

    Bombardoni con scorfano e cozze Bombardoni con scorfano e cozze

    Soffriggete in un pentolino uno spicchio d’aglio e mettete a cuocere gli scorfani. Girateli più volte nell’olio caldo fino a che le carni non saranno cotte e finché non avranno rilasciato il loro umore. Ci vorranno una decina di minuti. Allo stesso modo in una padella grande, a fuoco vivo, fate schiudere le cozze. Utilizzate un coperchio per aumentare la pressione (senza difficilmente ci riuscireste).

    Bombardoni con scorfano e cozze Bombardoni con scorfano e cozze

    Quando il pesce sarà cotto, toglietelo dal fuoco, conservandone il sughetto. Allo stesso modo, mettete da parte le cozze schiuse e filtrate con un colino l’acqua che avranno rilasciato per eliminarne le impurità.

    Bombardoni con scorfano e cozze Bombardoni con scorfano e cozze

    Prendete i pomodori e dopo averli lavati, tagliateli a metà e salate leggermente il lato della polpa.

    Bombardoni con scorfano e cozze Bombardoni con scorfano e cozze

    Pulite il pesce, eliminando tutte le lische e lasciando solo la carne. Sgusciate buona parte delle cozze lasciandone una decina con tutto il guscio per la decorazione.

    Bombardoni con scorfano e cozze Bombardoni con scorfano e cozze

    Nella padella in cui salterete la pasta, soffriggete in abbondante olio uno spicchio d’aglio che eliminerete una volta imbiondito. Aggiungeteci anche il sugo rilasciato dallo scorfano e quindi l’acqua rilasciata dalle cozze. Quindi fate asciugare per i tre quarti, dopodiché scottate i pomodorini senza schiacciarli. Aggiungete a fuoco spento anche le cozze e la carne dello scorfano. Mi raccomando non aggiungete altro sale perché il sugo sarà già sufficientemente saporito.

    Bombardoni con scorfano e cozze Bombardoni con scorfano e cozze

    Quando l’acqua della pasta bollirà buttate i bombardoni, i bellissimi pennoni rigati che vedete in foto, cioè. Scolate al dente e saltate in padella con un trito di prezzemolo.

    Bombardoni con scorfano e cozze Bombardoni con scorfano e cozze

    Impiattate completando con un ciuffetto di prezzemolo a decorazione, una spolverata di pepe macinato grosso e le cozze intere che avevate lasciato da parte (magari riscaldatele per qualche decina di secondi in padella prima di servirle).

    Bon Appetìt!

     

  • Linguine con pesto di pomodori secchi, melanzane, pomodori gialli del piennolo confit, olive, mandorle, uvetta e pecorino stagionato

    Linguine con pesto di pomodori secchi, melanzane, pomodori gialli del piennolo confit, olive, mandorle, uvetta e pecorino stagionato

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Ora non voglio fare la parte del presuntuoso, né tanto meno quella del campanilista, ma diciamoci la verità, il pomodoro che nasce alle pendici e sui pendii del nostro glorioso vulcano non ha eguali. Il suo gusto equilibrato, tendente al dolce più che all’acidulo tipico del pomodoro, ed il basso contenuto di acqua nella polpa lo rendono perfetto per la preparazione di sughi che si trasformano, con questo portento della natura, in vere e proprie creme. E queste caratteristiche, quelle della dolcezza e della cremosità, sono ancora più accentuate nella variante gialla. Per non parlare poi del fatto che si conserva così tanto a lungo (fino alla primavera successiva quando addobbato nel classico piennolo) dal renderlo un unicum tra tutte le specie ortofrutticole. Insomma se non avete la fortuna di essere nati nel cono d’ombra del Vesuvio, varrebbe la pena arrivare fin quaggiù semplicemente per concedersi la gioia di una spaghettata al pomodoro fresco.

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di linguine

    Per il pesto:

    100 gr di pomodori secchi

    Una dozzina di pinoli

    Due fettine di uno spicchio d’aglio

    Olio e.v.o. q.b.

    Per i pomodori confit:

    10 pomodori gialli del piennolo

    Sale q.b.

    Menta in polvere q.b.

    Origano secco q.b.

    Zucchero q.b.

    Per il condimento:

    2 melanzane

    Una dozzina di olive schiacciate

    Una manciata di uvetta sultanina

    Una manciata di mandorle sgusciate

    70 gr di pecorino stagionato

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Olio per frittura

    100 ml di latte di capra

    Per la decorazione:

    Basilico

    Cominciate con lo sciacquare i pomodori secchi per liberarli del sale in eccesso, per evitare che il pesto risulti troppo sapido. Lasciateli quindi ammorbidire in una ciotolina con olio e.v.o. per almeno un paio d’ore (in realtà io li ho preparati la sera prima). Passate quindi alla preparazione dei pomodori confit, in questo caso dei bellissimi esemplari di piennolo giallo del Vesuvio, rigorosamente bio.

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Dopo averli lavati, tagliateli perfettamente a metà e con l’aiuto di un coltello appuntito rimuovete i semi all’interno. Foderate, quindi, una placca con carta forno e disponetevi sopra i pomodori, ordinatamente e distanziati tra di loro. Salatene leggermente la polpa, quindi spolverate con menta in polvere ed origano. La scelta delle spezie non è tassativa, potrete utilizzarne anche delle altre, ad esempio prezzemolo, timo, ecc. Ricoprite quindi con lo zucchero (semolato o di canna).

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Visto che avevo pensato di preparare per la decorazione una polvere di basilico, sulla stessa placca ho adagiato delle foglie di basilico precedentemente ben lavate. Infornate quindi a 100° (non ventilato) fino a che le foglie di basilico non abbiano perso completamente l’acqua interna. Ve ne accorgerete dal fatto che si sgretoleranno facilmente al tatto. Saranno sufficienti 20-25 minuti circa. Quindi proseguite la cottura dei confit, alzando la temperatura del forno a 130°.

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Polverizzate con l’aiuto di un mortaio le foglie secche di basilico e passatele, infine, attraverso le maglie strette di un colino, per ottenere una polvere finissima, priva di residui più grandi.

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Dopo un’ora mezzo – due di cottura a bassa temperatura, i confit saranno pronti. Sfornateli e teneteli da parte. E’ giunto il momento di preparate il vostro pesto. Nel bicchiere del mixer aggiungete oltre ai pomodori secchi, olio e.v.o., pinoli ed un paio di fettine d’aglio (preferisco utilizzarne poco in qualsiasi pesto, in modo che l’aroma non si senta troppo per non coprire in parte gli altri sapori).

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Azionate il mixer fino ad ottenere un bel pesto omogeneo. Ricopritelo con un altro filo d’olio. Passate quindi alla preparazione delle melanzane che andranno tagliate a funghetto e fritte in olio ben caldo.

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Tiratele via quando avranno un bel colore dorato ed asciugatele bene su carta assorbente. Snocciolate le olive, tagliandole in due metà. Ho utilizzate quelle tipiche siciliane che vengono solitamente schiacciate e condite.

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    A questo punto tritate le mandorle grossolanamente con un mortaio o con il mixer e preparate l’uvetta. Grattugiate il pecorino stagionato, a grana fine per i 3/4 e per la restante parte in scaglie.

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Ora che avete tutti gli ingredienti pronti, cominciate a metter su l’acqua della pasta ed assemblate il sugo. Nella padella in cui salterete le linguine in olio e.v.o. soffriggete uno spicchio d’aglio, quindi, una volta imbiondito toglietelo. Fate andare per un paio di minuti, le olive, il pesto di pomodori secchi e le melanzane. Quindi a fuoco spento aggiungete i pomodori gialli confit, una prima manciata di mandorle ed il latte di capra, che servirà a dare più cremosità al sugo. Va da sé che potrete utilizzare tranquillamente anche un altro tipo di latte.

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Scolate ben al dente le linguine e versatele nella padella, aggiungendo il pecorino stagionato grattugiato fine. Saltate bene e fate asciugare il latte, in modo che si trasformi in una gustosa cremina.

    Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato Linguine con pesto di pomodori secchi melanzane pomodori gialli del piennolo confit olive mandorle uvetta e pecorino stagionato

    Completate l’impiattamento, aiutandovi con un coppa pasta, formando un cono di linguine. Quindi decorate con qualche pomodoro confit agli angoli del piatto e sporcando la portata con la restante parte delle mandorle tritate, il pecorino grattugiato a scaglie e la polvere di basilico.

    Bob Appetìt!

     

     

     

     

  • Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi

    Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi

    Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi

    Voi per chi tenevate al mondiale? Vista l’assenza della compagine italica ognuno avrà avuto modo di simpatizzare per questa o quella squadra. Io ne avevo due che, chiaramente, sono uscite ai gironi. Una era l’Islanda, che è una terra che ammiro incondizionatamente: ne amo la cultura (faccio due nomi, ma ne potrei fare cento: Sigur Ros e Hallgrìmur Helgason, se non avete idea di chi siano cercateli e fateli vostri, mi ringrazierete) e mi emoziono ogni volta nel vedere immagini di quella terra meravigliosa sospesa tra fuoco e ghiaccio, in un paesaggio che pare appartenere più ad un altro pianeta che a questa Terra. È il mio viaggio nel cassetto. Purtroppo non è uno di quelli propriamente low cost, ma prima o poi ci andrò, per forza! L’altra nazionale a cui tenevo era il Senegal. Incredibilmente sfortunata per essere stata la prima nazionale della storia dei mondiali di calcio eliminata per la regola del fair play. Anche il Senegal è una terra bellissima che meriterebbe un lungo viaggio, come tutta l’Africa d’altronde. Il motivo, però, per cui tenevo per la compagine di Manè e Koulibaly è per il calore che la sua gente esporta in tutta Europa. Ragazzi sfortunati, che vengono da realtà poverissime (era la nazione ai mondiali con il reddito pro-capite più basso), che vengono da noi in cerca di prospettive di vita dignitose e che, nonostante la loro miseria, non perdono mai il sorriso. Questo piatto ne richiama i colori della bandiera, il rosso del pomodoro, il giallo dello zafferano ed il verde dei peperoncini ed è, in qualche modo, un piccolo omaggio agli ultimi.

    Ingredienti per due persone:

    Per la pasta fresca:

    300 gr di semola di grano duro

    Acqua q.b.

    Una bustina di zafferano

    Tre cucchiaini di concentrato di pomodoro

    Sale q.b.

    Due cucchiaini do olio e.v.o.

    Per il sugo:

    200 gr di peperoncini verdi

    300 gr di pesce spada

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Sale q.b.

    Per la decorazione:

    Un ciuffetto di prezzemolo

    Era un po’ che non facevo la pasta fresca ed avevo da provare questa nuova semola di grano duro che avevo comprato che mi incuriosiva per la macinazione a pietra ed a grana grossa. Più difficile da lavorare, ma assolutamente soddisfacente nel risultato finale. Ad ogni modo, essendo il sugo di facile preparazione, partite proprio dalla preparazione della pasta. Cominciate con la pasta colorata allo zafferano. In una scodella mettete 150 gr di semola di grano duro, con un pizzico di sale, un cucchiaino di olio e.v.o. e 75 ml di acqua in cui avrete sciolto una bustina di zafferano. Mescolate gli ingredienti alla buona nella scodella, poi trasferite il tutto su di un piano di lavoro e cominciate ad impastare energicamente per almeno 8-10 minuti, fino ad ottenere una palla di pasta compatta ed omogenea.

    Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi

    Passate alla preparazione della pasta di colore rosso. Nella scodella vanno i restanti 150 gr di semola, un pizzico di sale, un cucchiaino di olio e.v.o., 25 ml di acqua e tre cucchiaini di concentrato di pomodoro. Ripetete le operazioni precedenti. Lasciate riposare le due palle di pasta in frigo per 30 minuti avvolte in pellicola trasparente.

    Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi

    Passate a mondare, a questo punto, i peperoncini verdi, togliendo il peduncolo e le semenze all’interno (basterà inciderli lateralmente e tirare fuori i semi con un coltello). Quindi in padella, soffriggeteli in olio e.v.o.

    Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi

    Passate alla preparazione del pesce spada. Eliminate dal vostro trancio la pelle e l’osso centrale, quindi tagliatelo a dadini.

    Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi

    Nella padella in cui salterete la pasta, soffriggete in olio e.v.o. uno spicchio d’aglio. Toglietelo quando sarà imbiondito e ripassateci i tocchetti di pesce spada. Basteranno un minuto o due per cuocerli. Aggiungete, quindi, i peperoncini verdi. Aggiustate di sale.

    Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi

    Passate, a questo punto, al taglio della pasta. Appiattite a mano le vostre palle di pasta per facilitarne il passaggio nella sfogliatrice. Ripassate le sfoglie fino al quarto livello. Lo scialatiello dovrà essere non troppo sottile. Con l’aiuto di una rotella taglia pasta, formate le striscioline, quindi tagliatele di una lunghezza di decina di cm.

    Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi_17

    Non appena l’acqua bollirà, salatela e buttateci gli scialatielli bicolore. Basteranno un paio di minuti di cottura. Scolate non appena la pasta salirà a galla. Quindi saltate in padella, aiutandovi con un po’ di acqua di cottura.

    Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi Scialatielli bicolore con pesce spada e peperoncini verdi

    Quindi impiattate e decorate con un ciuffetto di prezzemolo.

    Bon Appetìt!

  • Cous cous vegetariano

    Cous cous vegetariano

    Cous cous vegetariano

    Mi capita spesso, al supermercato, di sbirciare con orrore il contenuto dei carrelli delle persone che sono in fila prima di me alla cassa. Ad esempio che qualcuno a Napoli estragga dal banco dei surgelati una pizza di una nota marca nazionale e che non rinsavisca nel tragitto che lo separa da lì alla cassa, mi pare onestamente inconcepibile. Forse in Alaska potrebbe avere un senso, nella capitale mondiale della pizza, dove per i più pigri c’è sempre la possibilità di farsela portare a domicilio, sinceramente la cosa assume connotazioni paranormali. L’ultima volta che son stato al supermercato, però, un altro fantascientifico articolo ha attirato la mia attenzione. Negli stand delle offerte posti vicine alle casse, noto dei voluminosi tetrapack da un litro. Incuriosito ne prendo uno in mano per capire cos’è: brodo! Avete capito bene, un bric di cartone che contiene acqua e qualche estratto di verdura: l’un per cento, per la precisione, leggo tra gli ingredienti. Vi risparmio la postilla sulla sostenibilità ecologica del packaging in questione, soprattutto messa in rapporto al suo contenuto, ma pensare che ci sia qualcuno, non dico che perda il tempo a fare il brodo con le verdure come faccio io, che sono un fondamentalista, ma che si sia impigrito a tal punto da rifiutarsi di sciogliere un dado in un litro d’acqua, sinceramente è una cosa che mi getta nello sconforto. La verità è che la pigrizia ci ucciderà tutti!

    Ingredienti per due persone:

    Per il brodo:

    Un gambo di sedano

    Due carote

    Una patata

    Mezza cipolla

    Sale q.b.

    Per il cous cous:

    140 gr di cous cous

    Due zucchine grandi

    Una patata

    Una melanzana

    50 gr di fagiolini

    Una manciata di peperoncini verdi

    Una manciata di capperi

    Una decina di pinoli

    Cipolla q.b.

    Olio e.v.o.

    Sale q.b.

    Una bustina di zafferano

    Una noce di burro

    Olio per frittura

    Un ciuffetto di basilico

    Come prima cosa preparate il brodo, mettendo a lessare gli ingredienti in acqua salata e lasciandone scaricare tutti gli umori. Quindi sciacquate i capperi e lasciateli in acqua per farli dissalare.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Cominciate col lavare e mondare i peperoncini verdi, privandoli dei peduncoli e tirando via i semi (basterà incidere il peperoncino lateralmente). Quindi tagliate a tocchetti una delle due zucchine, eliminando la polpa interna. Fatela lessare in acqua e sale. Ci servirà per la crema di decorazione.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Pulite i fagiolini privandoli delle estremità. Lavateli bene e mettete a lessare anche quelli. Quindi mettete a scaldare l’olio per la frittura in una padella e cominciate a friggere le patate che avrete precedentemente tagliato a tocchetti.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Passate quindi a friggere le melanzane (anche queste tagliate a tocchetti e private del grosso della polpa) e poi i peperoncini verdi.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Infine le zucchine. Disponete ordinatamente le verdure fritte su un vassoio con carta assorbente per asciugarle dell’olio in eccesso. E’ sempre importante tenere la frittura il più asciutta possibile.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Tagliate quindi a metà i fagiolini precedentemente lessati e recuperate le carote dal brodo, tagliandole a pezzettini. Accingetevi quindi a preparare la crema di zucchine. Inseritele nel bicchiere del minipimer con 3-4 cucchiai di acqua di cottura.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Frullate per bene fino ad ottenere una crema perfettamente liscia. Aggiustate di sale.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Nella padella dove preparerete il cous cous, in olio e.v.o. soffriggete della cipolla fino a che non imbiondisca, quindi saltate dapprima fagiolini, carote, capperi e pinoli.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Quindi in un secondo momento inserite patate, melanzane, peperoncini verdi e zucchine. Fate andare qualche minuto, aggiustate di sale e riponete in un recipiente a parte.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Passate quindi alla preparazione del cous cous. Versatelo nella padella e ricoprite con 3-4 mestoli di brodo. Lasciate assorbire ed eventualmente aggiungete un altro mestolo o due di brodo se dovesse essere ancora troppo al dente e poco gonfio. Aggiungete quindi lo zafferano per colorarlo.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    Amalgamate bene in modo che il colore si distribuisca omogeneamente ed aggiungete i tre quarti delle verdure che avete messo da parte.

    Cous cous vegetariano Cous cous vegetariano

    A questo punto passate all’impiattamento. Sul piatto di portata spennellate una banda larga di crema di zucchine. Quindi con l’aiuto di un coppapasta formate un cilindro di cous cous. Livellatene la superficie ed aggiungete la restante parte delle verdure che avevate messo da parte. Completate con un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!

     

  • Candele al ragù di tonno

    Candele al ragù di tonno

    Candele al ragu di tonno

    Non mi aveva mai convinto l’ipotesi di fondere ingredienti di mare nel fuoco sacro del ragù napoletano. Poi un giorno, un caro amico, evidentemente più coraggioso del sottoscritto, mi fece provare il suo ragù di tonno. Una vera sorpresa! E’ passato un po’ di tempo da quella sera in cui mi ero ripromesso di riproporre l’esperimento, poi, finalmente, l’occasione si è ripresentata. Goduria!

    Ingredienti per 2 persone:

    200 gr di candele lunghe

    Una passata di pomodoro

    80 gr di concentrato di pomodoro

    Olio e.v.o. q.b

    Uno spicchio d’aglio

    Sale

    Un trancio di tonno fresco da 350 gr circa

    Un ciuffetto di basilico

    Prendete il vostro trancio di tonno e tagliatelo a metà. Una delle due la utilizzerete per insaporire il ragù, l’altra la utilizzerete a cottura ultimata. In abbondante olio e.v.o. soffriggete uno spicchio d’aglio che, una volta imbiondito, toglierete. Rosolate velocemente, da entrambi i lati, metà del vostro trancio di tonno che, nel frattempo, avrete tagliato in pezzi più piccoli.

    Candele al ragu di tonno Candele al ragu di tonno

    Quindi versate la passata di pomodoro ed il concentrato nella pentola. Salate e lasciate andare a fuoco lento. Come saprete i tempi del ragù sono lunghi, lunghissimi, infiniti. In questo caso ho preferito non arrivare alle canoniche 5 ore come la tradizione richiede, ma fermarmi a 3 ore in tutto. Dopo mezz’ora/tre quarti d’ora il ragù comincerà a pippiare. Girate ogni tanto con una cucchiaia di legno per essere sicuri che non attacchi al fondo. Attenti al lancio di lapilli che inevitabilmente vi scotteranno i dorsi delle mani. Col passare del tempo il sugo si rapprenderà sempre di più diventando molto denso.

     Candele al ragu di tonno Candele al ragu di tonno

    Nel frattempo che il ragù completi la sua cottura, con molta calma, tagliate la restante parte del tonno a cubetti e spezzate le candele lunghe. Normalmente quelle che sono in commercio sono alte circa mezzo metro. Spezzatele in 5-6 parti.

    Candele al ragu di tonno Candele al ragu di tonno_5

    A cottura quasi ultimata, mettete l’acqua per la pasta a bollire e giusto cinque minuti prima di spegnere il fuoco aggiungete i restanti pezzetti di tonno. Scolate, quindi, la pasta al dente e conditela con un paio di mestoli abbondanti di ragù.

    Candele al ragu di tonno Candele al ragu di tonno

    Quindi impiattate ricoprendo con altro sugo, non dimenticando di arricchirlo con i pezzi di tonno aggiunti in ultimo e decorando con qualche foglia di basilico.

    Bon Appetìt!

     

  • Risotto con spollichini e cannolicchi

    Risotto con spollichini e cannolicchi

    Risotto con spollichini e cannolicchi

    Fremevo per assaggiare i primi fagioli freschi di stagione. Il piatto che ne è venuto fuori  doveva inizialmente essere una semplice variante della pasta e fagioli con le cozze, classicissimo della tradizione culinaria napoletana. Poi, come spesso avviene, qualcosa nella mia testa è lievitato fino a trasformarsi in tutt’altro. Più di una variante, quindi, ne è diventata una trasfigurazione. L’importante, però, è che il risultato finale non sia cambiato.

    Ingredienti per due persone

    Per il brodo:

    Una patata

    Due carote

    Un gambo di sedano

    Mezza cipolla

    Sale

    Per il risotto:

    500 gr di spollichini (del tipo cannellini)

    300 gr di cannolicchi

    180 gr di riso parboiled per risotti

    Tre cucchiai di salsa di pomodoro

    40 gr di burro

    Sale q.b.

    Un ciuffetto di prezzemolo

    Per prima cosa spullechiate i fagioli (il termine dialettale, che sta per sbucciare – sgranare, dà il nome ai fagioli freschi da queste parti), sciacquateli e metteteli a lessare in acqua e sale. Ci vorrà almeno un’oretta perché si cuociano. Preparate anche il brodo vegetale nel frattempo.

    Risotto con spollichini e cannolicchi Risotto con spollichini e cannolicchi

    Tenete i cannolicchi in acqua e sale per farli continuare a spurgare. Quindi, poco prima che i fagioli siano cotti, metteteli in padella a fuoco vivo, senza aggiungere altro, per farli aprire. Coprite con un coperchio. Basteranno un paio di minuti. Non li fate cuocere troppo, mi raccomando.

    Risotto con spollichini e cannolicchi Risotto con spollichini e cannolicchi

    Una volta aperti, tirateli via dalla padella e conservate l’acqua che avranno rilasciato. Filtrate quest’ultima con un passino a maglie strette per eliminare eventuali granelli di sabbia.

    Risotto con spollichini e cannolicchi Risotto con spollichini e cannolicchi

    Frullate parte dei fagioli, ormai cotti, con un mixer, aggiungendo un mestolo di acqua di cottura. La crema dovrà essere fluida, quindi se è necessario aumentate un pochino la quantità d’acqua di cottura. Aggiustate di sale se necessario.

    Risotto con spollichini e cannolicchi Risotto con spollichini e cannolicchi

    Cominciate quindi a preparare il risotto. Fate sciogliere il burro in padella quindi tostateci il riso per un minuto giusto. Consiglio sempre l’utilizzo del riso parboiled che scuoce difficilmente. Aggiungete due-tre mestoli di brodo e fate assorbire, continuando a girare con una cucchiaia di legno.

    Risotto con spollichini e cannolicchi Risotto con spollichini e cannolicchi_11

    Continuate a risottare, aggiungendo di volta in volta altro brodo. A tre/quarti di cottura aggiungete l’acqua rilasciata dai cannolicchi, la crema di fagioli e la salsa di pomodoro, che servirà giusto a dare un po’ di colore in più al piatto. Nel frattempo sgusciate i cannolicchi. Non tutti, tenetene qualcuno col guscio per la decorazione.

    Risotto con spollichini e cannolicchi Risotto con spollichini e cannolicchi

    Aggiungete al risotto la restante parte di spollichini che non avevate frullato, quindi, in ultimo, a cottura ultimata i cannolicchi sgusciati.

    Risotto con spollichini e cannolicchi Risotto con spollichini e cannolicchi

    Finite di mantecare il risotto con una noce di burro.

    Risotto con spollichini e cannolicchi

    Infine impiattate. Per farlo, io ho utilizzato una formina a forma di calotta, l’ho imburrata, riempita di risotto compattandolo bene con un cucchiaio, quindi l’ho capovolta sul piatto di portata. Fatelo col risotto ben caldo in modo che il burro, fondendosi, farà scivolare via con facilità il risotto. Completate la decorazione con i cannolicchi col guscio (ripassateli velocemente in padella per riscaldarli) e del prezzemolo.

    Bon Appetìt!

     

     

     

  • Fusilli al ferretto con pesto di rucola, polpo e pomodorini gialli e rossi

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola, polpo e pomodorini gialli e rossi

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi

    Per quanto quelli comprati, artigianali e di Gragnano, fossero di altissima qualità (e ci credo, per quanto mi è costato un pacco di pasta!), voglio rivolgere un appello vero e proprio a tutti voi: AAA Cercasi ferretto per fusilli disperatamente! Sono due anni che ne cerco uno senza alcun risultato. Pare nessuno lo venda più. Se qualcuno di voi si trova a passare dalle parti dell’alta Irpinia, capitale indiscussa del fusillo al ferretto, e volesse rendermi una persona felice, potrebbe chiedere in qualche vecchia bottega se ne hanno uno. Prometto il rimborso della spesa sostenuta ed invito a pranzo!

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di fusilli al ferretto

    2 polpi piccoli da 150/200 gr ciascuno

    10 pomodorini rossi

    10 pomodorini gialli

    Un fascetto di rucola

    Uno spicchio d’aglio e mezzo

    Una dozzina di pinoli

    Mezzo peperoncino

    Olio e.v.o. q.b.

    Cominciate a mondare e a lavare la rucola sotto abbondante acqua corrente e nel caso non l’abbia già fatto il vostro pescivendolo per voi, a pulire anche i polpi. Se siete amanti dei film splatter potrete cimentarvi senza problemi. Rivoltate la testa del polpo staccando la sacca dove è contenuto il nero. Quindi, con l’aiuto di una forbicina, tagliate via gli occhi. Infine spingendo con i pollici la parte centrale del polpo fate scivolare via l’ossicino contenuto nella bocca. Sciacquate, anche qui, sotto acqua corrente.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi

    Soffriggete in un pentolino uno spicchio d’aglio in olio e.v.o. Quando sarà imbiondito, toglietelo e metteteci i polpi. Vi consiglio di tenerli inizialmente per la testa ed immergere nell’olio caldo solo le punte delle braccia per qualche istante. In questo modo si arricceranno e saranno più coreografiche. Quindi lasciate cuocere il polpo intero per pochissimi minuti, per non indurirlo.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi

    Passate quindi alla preparazione del pesto. Inserite la rucola in un mixer con mezzo spicchio d’aglio (anche meno se lo spicchio è grande), mezzo peperoncino, i pinoli e l’olio e.v.o. Fate andare qualche minuto fino ad ottenere un bel pesto. Aggiustate di sale e versateci sopra altro olio. Richiudete il recipiente con il cellophane per non far prendere troppa aria al pesto, per evitare che si ossidi.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi

    Mettete a scaldare nel frattempo l’acqua per la pasta. Nell’attesa tagliate il polpo a pezzettini, tenendo le braccia lunghe nella loro interezza per poterle utilizzare nella decorazione. Tagliate anche i pomodorini a metà e salateli dalla parte della polpa.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi

    Versate il sugo del polpo nella padella in cui salterete la pasta e fate andare per pochissimi i minuti i pomodorini. Dovranno solo ammorbidirsi e non sfaldarsi (non fate un sugo in poche parole). Quindi aggiungete i pezzettini di polpo che avete tagliato.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi

    Aspettate che la pasta si cuocia. Solitamente i tempi per la pasta artigianale sono piuttosto lunghi. Va da sé, nel caso usiate pasta fresca, i tempi di cottura saranno ridottissimi. Scolate, ad ogni modo, ben al dente e saltate in padella. Dapprima senza  il pesto di rucola, quindi, aggiungendo in un secondo momento anche quello.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi

    Continuate a saltare fino a che il pesto non si sarà perfettamente amalgamato alla pasta.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola polpo e pomodorini gialli e rossi

    Completate l’impiattamento con le braccia del polpo.

    Bon Appetìt!

     

  • Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici

    Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici

    Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici

    Genni ogni mattina si sveglia ben prima che il sole faccia capolino tra le cime dei Monti Lattari. Esce di casa dal suo piccolo appartamento fronte strada di Tramonti per andare nel suo regno, in quella che è la sua casa vera. A passo svelto copre in pochi minuti i 700 metri, tutti in salita, che lo separano dal suo caseificio. E’ della sua famiglia da sempre, da quando esiste fisicamente quel posto, lo ha ereditato dal padre che a sua volta l’aveva ereditato dal nonno. Casari di nascita, un destino al quale non puoi sfuggire. Genni ha 70 anni ormai e non si è mai sposato. Il suo unico rammarico è il non avere un figlio a cui lasciare quell’inestimabile eredità. Una volta entrato nel suo laboratorio aziona la corrente, alzando un interruttore nel quadro generale. Nel silenzio del primo mattino il ronzio dell’elettricità che risale tra le canaline dell’impianto si sente distintamente. Genni respira profondamente fino a sentire l’odore del latte che gli invade le narici. Velocemente indossa gli abiti da lavoro e si copre il capo col suo fidato berretto bianco che porta con la stessa fierezza con cui un sovrano si cingerebbe il capo con la sua corona. Riscalda il latte, attende la temperatura giusta, quindi aggiunge il caglio ed aspetta che la magia si compia. Piano piano il latte aumenta la sua densità, fino a formare una pasta molle uniforme che presto diventerà formaggio. Allora Genni imbraccia lo spino, uno degli attrezzi che si usa per rompere la cagliata, e comincia a remare nella grande vasca. I suoi movimenti sono lenti ed esperti come quelli di un gondoliere tra i canali di Venezia, anche se Genni fissa il muro davanti a sé e immagina il mare di Amalfi, quell’azzurro cangiante che in quel preciso momento sta passando dall’avion del primo mattino al turchese splendente per il sole che si sta alzando nel cielo. Una volta terminato anche questo lavoro, con un grosso telo di lino raggruppa la cagliata ormai frammentata in migliaia di piccole pepite di oro bianco e la posiziona in uno stampo. Modella la forma con le mani, quindi ci posiziona sopra un peso per far uscire tutto il siero ancora imprigionatovi. Genni produce pochi pezzi di formaggio al giorno, il suo è un piccolo laboratorio. I soldi non gli sono mai interessati. Gli basta quel tanto per vivere e quella produzione, per quanto esigua, gli consente di condurre un’esistenza dignitosa, fatta di pochi svaghi e forse troppa solitudine. Ma a Genni basta il suo lavoro, è il suo formaggio a sfamargli l’anima.

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di fusilloni

    Un fascio di asparagi selvatici

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Sale q.b.

    70 gr. di gorgonzola dolce

    70 gr. di emmenthal

    70 gr di taleggio

    70 gr. di brie

    40 gr di burro

    Latte q.b.

    Parmigiano q.b.

    Un ciuffetto di basilico

    Per prima cosa lavate e mondate gli asparagi, privandoli della parte terminale del gambo che è dura e fibrosa (negli asparagi selvatici ancora di più). Quindi in una padella, in olio e.v.o. fate imbiondire uno spicchio d’aglio. Aggiungete quindi gli asparagi e mezzo dito d’acqua per farli cuocere più rapidamente. Lasciate andare e, a metà cottura, salate. La cottura sarà completa quando gli asparagi saranno perfettamente morbidi. Cominciate anche a far scaldare l’acqua per la pasta.

     Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi_2

    Tagliate a dadini i formaggi, quindi in un pentolino antiaderente lasciate sciogliere il burro.

    Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi_4

    Aggiungete nel pentolino un po’ di latte e lasciatelo scaldare per pochi secondi, quindi aggiungete i dadini di formaggio e cominciate a girare senza mai fermarvi. Il formaggio piano piano si scioglierà.

    Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici

    Quando il formaggio si sarà sciolto del tutto, aggiungete gli asparagi ed eventualmente, un altro po’ di latte nel caso la fonduta non sia sufficientemente fluida.

    Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici

    Scolate i fusilloni ben al dente e saltate nella fonduta aggiungendo del parmigiano.

    Fusilloni ai quattro formaggi con asparagi selvatici

    Completate l’opera, impiattando ordinatamente i fusilloni, spolverando con altro parmigiano e decorando, infine, con un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!