Category: Primi

  • Pasta e patate con polpo verace

    Pasta e patate con polpo verace

    Oltre che sulla fede calcistica, su pochissime cose un buon napoletano non ammette scherzi. Una di questa è la pasta e patate, non perché esista un dogma universale da seguire nella sua preparazione, ma perché la ricetta tramandata in famiglia ha più o meno lo stesso valore delle sacre scritture e chi la approccia in maniera diversa, si macchia inevitabilmente di un peccato originario. Tant’è che quando due ragazzi si conoscono e cominciano a piacersi, poco prima di andare a letto, uno dei due rivolgerà di sicuro all’altro una domanda di rito: “ma mammà tua, la pasta e patane come la fa?”.

    Ingredienti per 2 persone (ma anche tre):

    150 gr di pasta mista

    Un polpo verace da 400 gr circa

    250 gr di patate

    6 pomodorini

    Una carota

    Sedano q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Una scorzetta di parmigiano

    Due fette di provola

    Parmigiano q.b.

    Sale q.b.

    Pepe in grani q.b.

    Una foglia di alloro

    Peperoncino in polvere q.b.

    Basilico q.b.

     

    Pulite il polpo, eliminando le viscere dalla testa, gli occhi e la bocca. Risciacquate bene.

    Pasta e patate con polpo verace Pasta e patate con polpo verace

    Fate bollire una pentola d’acqua, mettendo in infusione una foglia d’alloro e qualche acino di pepe nero. Salate e quando l’acqua sarà a temperatura, bagnate prima le braccia del polpo, in modo che si arriccino, quindi immergetelo per intero. Fate cuocere per circa 50 minuti (se avete utilizzato due polpi più piccoli riducete il tempo di cottura).

    Pasta e patate con polpo verace Pasta e patate con polpo verace

    Sbucciate le patate e tagliatele a tocchetti piccoli. Tagliate i pomodori e salateli dalla parte della polpa.

    Pasta e patate con polpo verace Pasta e patate con polpo verace

    In una casseruola, fate soffriggere uno spicchio d’aglio (ho preferito sostituirlo alla cipolla che si adatta male all’aggiunta del polpo). Quindi toglietelo una volta imbiondito e versate in pentola le patate, i pomodori, una carota tagliata a dadini piccolini, un gambo di sedano (non troppo, in quanto il sedano ha un aroma invadente). Aggiungete poca acqua e salate. Fate andare per circa 15-20 minuti, fino a che le patate non si schiacceranno con facilità sotto la cucchiaia di legno.

    Pasta e patate con polpo verace Pasta e patate con polpo verace

    Nel frattempo sgrattate la crosta di una scorzetta di parmigiano con un coltello a seghetto e riducetela a pezzetti.

    Pasta e patate con polpo verace Pasta e patate con polpo verace

    Quando il polpo sarà bello morbido, toglietelo dal suo brodo (che conserverete) e riducetelo a pezzettini, conservando le parti terminali delle braccia, che serviranno come decorazione al piatto.

    Pasta e patate con polpo verace Pasta e patate con polpo verace

    Allungate la minestra di patate con un paio di mestoli del brodo di polpo. Portate nuovamente ad ebollizione e prima di calarvi la pasta, aggiungete anche le scorzette di parmigiano. Aiutatevi con il brodo del polpo per completare la cottura della pasta. Poco prima che questa sia completa, aggiungetevi anche i pezzetti di polpo.

    Pasta e patate con polpo verace Pasta e patate con polpo verace

    Fate asciugare bene il sugo e nel frattempo tagliate a pezzetti la provola.

    Pasta e patate con polpo verace Pasta e patate con polpo verace

    Quindi aggiungete la provola ed un po’ di parmigiano (non esagerate con la quantità vista la presenza del polpo). Amalgamate per bene, fino a che la provola non filerà del tutto.

    Pasta e patate con polpo verace Pasta e patate con polpo verace

    Fate quindi riposare un paio di minuti al massimo e procedete all’impiattamento, disponendo al centro del piatto la vostra pasta e patate, decorando con le braccia del polpo, che avrete precedentemente ri-pescato dalla minestra ed, infine, completando con una spolverata di peperoncino in polvere ed aggiungendo un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!

  • Spaghetti con ciurilli, cozze e pomodorino giallo

    Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo

    Non sono semplici da trovare e la loro stagionalità è molto breve. Si tratta dei boccioli dei fiori di zucchina. Nella pratica i fiori della pianta ancora chiusi. Nel Sud si chiamano indistintamente, anche nella loro più famosa versione sbocciata, ciurilli o sciurilli (bocciata l’italianizzazione fiorilli, che manco esiste sul dizionario), che stanno ad indicare sia i fiori della zucchina che quelli della zucca. Ciò che importa, ad ogni modo, è che quando li si trovano sul banco del proprio ortolano, non si possono lasciare lì e bisogna necessariamente tornare a casa con una copiosa manciata di questa vera e propria delizia. Utile alla preparazione di frittate o semplicemente spadellati come contorno, trovano, però, il loro impiego ideale come condimento per la pasta. Ovviamente il passo successivo è far scattare la propria fantasia e trovare qualche abbinamento sfizioso. Io ve li propongo in questa veste qui…

    Ingredienti per due persone:

    250 gr di spaghetti

    250 gr di ciurilli

    750 gr di cozze

    Una dozzina di pomodorini gialli

    Pan grattato q.b.

    Due spicchi d’aglio

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Un ciuffetto di basilico

    Cominciate col mondare i ciurilli. Basterà eliminare il filamento esterno al bocciolo. Il pistillo, che nel caso dei fiori già aperti si elimina, perché duro e poco gradevole al palato, in questo caso può essere lasciato in quanto appena formato e poco consistente. Quindi lavate in abbondante acqua corrente. Fate a questo punto andare uno spicchio d’aglio in padella in olio e.v.o. ed una volta imbiondito, rimuovetelo. Aggiungete, quindi, i ciurilli, coprite con un coperchio e stufateli. Salateli leggermente.

    Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo

    Pulite bene le cozze, eliminando il bisso e tutte le altre incrostazioni del guscio. In una padella ampia, fatele schiudere e conservate l’acqua che ne è fuoriuscita (che sarà da filtrare con un colino a maglie strette per eliminare le impurità). Quindi sgusciatele.

    Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo

    Fate soffriggere in olio e.v.o. un altro spicchio d’aglio nella padella in cui salterete la pasta. Rimuovetelo al solito punto, quindi fate asciugare l’acqua di cottura delle cozze. Nel frattempo i ciurilli saranno probabilmente pronti.

    Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo

    Tagliate a metà i pomodorini gialli, salateli leggermente dalla parte della polpa. Quindi scottateli appena nel sugo delle cozze, quando questo si sarà ristretto dei tre quarti. Non prolungate troppo la cottura.

    Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo

    Mentre gli spaghetti cuociono, unite al sugo sia le cozze sgusciate che i ciurilli. Conservate un po’ di acqua di cottura, scolate la pasta al dente e saltatela nel sugo aggiungendo qualche spolverata di pan grattato. Aiutatevi con l’acqua di cottura messa da parte.

    Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo Spaghetti con ciurilli cozze e pomodorino giallo

    Passate infine all’impiattamento, decorando con un ciuffetto di basilico ed un’ulteriore spolverata finale di pan grattato.

    Bon Appetìt!

     

  • Cous Cous di primavera

    Cous cous di primavera

     

    Come concentrare tutti i sapori dell’orto quando si fa primavera in un unico piatto? Apparentemente è facilissimo, si può arricchire un semplice cous cous, ad esempio, con quanto di meglio ci offre la stagione. Lo so che è difficile, nemmeno io ci riesco sempre, ma prediligete sempre i prodotti che giungono naturalmente a maturazione nel periodo in cui li acquistate. Melanzane e peperoni a gennaio, tanto per dirne una, sono sicuramente prodotti di serra, cresciuti in un clima artificiale con un notevole dispendio di energia (e conseguente danno ambientale). Riappropriamoci dei tempi della natura e non seguiamo gli schizofrenici mercati dei consumi. Ne sarà grato l’ambiente e ne guadagneranno i sapori dei nostri piatti.

    Ingredienti per due persone:

    160 gr di cous cous

    Una bustina di zafferano

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale q.b.

    Per il brodo:

    Una patata

    Una cipolla

    Due carote

    Un gambo di sedano

    Sale q.b.

    Per il condimento:

    300 gr di asparagi

    Un carciofo

    80 gr di piselli freschi (sgusciati)

    50 gr di fave fresche (sgusciate)

    Mezza cipolla nuova

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale q.b.

    Per la decorazione:

    Qualche filo di erba cipollina

    Polvere di prezzemolo

    Peperoncino in polvere

    Cominciate a preparare il brodo vegetale al solito modo. Quindi sgusciate i piselli e metteteli a lessare.

    Cous cous di primavera Cous cous di primavera

    Ripetete la stessa operazione con le fave. Lessatele separatamente rispetto ai piselli, hanno punti di cottura diversi.

    Cous cous di primavera Cous cous di primavera

    Mondate gli asparagi, eliminando la parte finale, dura e legnosa, e tenete quella più tenera. Separate le punte dalla parte centrale di gambi (con cui faremo una semplice crema). Sminuzzate la cipolla.

    Cous cous di primavera Cous cous di primavera

    In olio e.v.o. soffriggete la cipolla e, una volta imbiondita, aggiungetevi le punte degli asparagi. Aggiungetevi anche una tazzina d’acqua e coprite con un coperchio, tenendo basso il fuoco.

    Cous cous di primavera Cous cous di primavera

    Lessate la parte centrale dei gambi e mondate i carciofi, tenendoli in acqua sale e limone per non farli ossidare. Verificate la cottura di piselli e fave. Eventualmente, a cottura completata, spegnete il fuoco.

    Cous cous di primavera Cous cous di primavera

    In padella stufate i carciofi, anche qui con un po’ d’olio e.v.o. ed una tazzina d’acqua. Quando i gambi degli asparagi saranno cotti, frullateli con il minipimer, aiutandovi con un paio di cucchiai di acqua di cottura e aggiustate di sale.

    Cous cous di primavera Cous cous di primavera

    Quando tutti gli ingredienti saranno pronti, teneteli da parte e cominciate a preparare il cous cous. In una padella ampia, tostatelo per una trentina di secondi (in un filo d’olio), quindi irroratelo con abbondante brodo (solitamente due parti d’acqua ed una di semola).

    Cous cous di primavera_14 Cous cous di primavera

    Quando comincerà a gonfiarsi, aggiungete lo zafferano e, a cottura ultimata, i due terzi di fave, piselli, carciofi e punte di asparagi.

    Cous cous di primavera Cous cous di primavera

    Riscaldate in un’altra padella la restante parte del condimento. Continuate ad amalgamare bene il cous cous nell’altra padella.

    Cous cous di primavera Cous cous di primavera

    Passate quindi all’impiattamento. Con l’aiuto di un coppapasta disponete il cous cous al centro del piatto di portata, quindi ricoprite con gli ortaggi messi da parte. Completate a decorazione, con qualche filo di erba cipollina e qualche goccia di crema di asparagi. Sporcate, infine, il piatto con le polveri di prezzemolo e di peperoncino.

    Bon Appetìt!

     

  • Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli, provolone del monaco e bottarga di tonno

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Gli gnocchi, inevitabilmente, mi riportano all’età dell’infanzia, quando la nonna paterna, alla domenica, ci invitava a pranzo a S.Anastasia, il paesone di provincia che dava i natali a tutta la famiglia di mio padre. Nove volte su dieci il menù prevedeva come primo gli gnocchi al ragù. Gnocchi, non c’è nemmeno la necessità di precisarlo, rigorosamente homemade, qualora all’epoca vi fosse già la possibilità di acquistarli confezionati (ne dubito). Sveglia presto al mattino, farina, patate e tanto sudore (che non a caso fa rima con quella parolina magica lì). Già allora ero un goloso divoratore e mostravo una certa predisposizione per il ruolo, per quanto per una questione anagrafica non potessi esserlo che in erba, di critico culinario. E non potevo non notare la differenza tra il ragù di parte paterna e quello di parte materna. Decisamente più fresco e cotto molto meno tempo quello della nonna Elena da S.Anastasia, molto più denso, aggressivo e dalla cottura interminabile quello della nonna Nunziatina da Piazza Garibaldi. In quello paterno c’era prevalentemente carne di maiale (tracchie e salsicce), in quello materno la spuntava la carne di manzo. Una usava le bottiglie di pomodoro preparate in estate per tutto l’anno, l’altra usava passare le pelate ed aggiungere un po’ di concentrato di pomodoro. Due scuole di pensiero diverse, una sicuramente più casareccia, l’altra più rispettosa della tradizione. La goduria era massima in entrambe le situazioni ed io crescevo grasso e felice. Questo duello a colpi di macchie di sugo, però, credo non abbia mai conosciuto il clou di uno scontro diretto. Cerco di scavare nella memoria, ma non riesco a pescare un solo incontro tra le mie nonne, pur non risultandomi ci fosse dell’acredine tra di loro. Semplicemente l’una e l’altra rimanevano rintanate nelle rispettive cucine, gelose delle loro procedure e dei loro segreti. Ognuna regina del suo regno.

    Ingredienti per due persone:

    Per gli gnocchi:

    300 gr di patate schiacciate

    150 gr di semola rimacinata di grano duro

    Per il condimento:

    8 pomodori ciliegino rossi

    8 pomodori ciliegino gialli

    70 gr di provolone del monaco

    Bottarga di tonno q.b.

    Sale q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Olio e.v.o. q.b.

    Un ciuffetto di basilico

    Lessate le patate, quando saranno pronte, togliete la buccia e passatele nell’apposito utensile per schiacciarle. Ripetete l’operazione due volte per conferire maggiore sofficità. Incorporate poco a poco la semola, dapprima in una scodella.

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Poi trasferite l’impasto su di un ripiano per lavorarlo meglio, spargendo della semola di volta in volta, fino a formare una palla sufficientemente soda. La quantità di semola negli ingredienti è meramente indicativa e varierà a seconda del grado di umidità della patata e della capacità di assorbirla del grano duro.

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Con una spatola staccatene dei pezzetti ed allungateli in dei filoncini come in foto. Quindi staccate degli gnocchi della lunghezza di circa un centimetro e mezzo.

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Ripassate gli gnocchi sotto il palmo della mano sull’apposito utensile per rigarli.

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Riponete gli gnocchi in una guantiera spolverata di semola per evitare che si attacchino.

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Tagliate i pomodorini a metà e salateli dalla parte della polpa.

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Nella padella in cui salterete gli gnocchi, soffriggete uno spicchio d’aglio, quindi fate andare i pomodori giusto il tempo necessario per ammorbidirli. A fine cottura aggiungete un’abbondante grattugiata di bottarga.

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Nel frattempo che i pomodorini completino la loro cottura, grattugiate il provolone del monaco.

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Quando l’acqua bollirà, calate gli gnocchi. Poche decine di secondi saranno sufficienti affinché questi risalgano a galla. Conservate un po’ di acqua di cottura e scolateli. Saltate gli gnocchi nel sugo dei ciliegini, aiutandovi con poca acqua di cottura ed aggiungendo il provolone del monaco. Amalgamate bene.

    Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno Gnocchi di patate con ciliegini rossi e gialli provolone del monaco e bottarga di tonno

    Disponete gli gnocchi sul vostro piatto di portata, quindi completate con un’ulteriore spolverata di bottarga di tonno e di provolone del monaco. Completate con un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!

  • Tagliatelle con asparagi, olive nere, capperi e burrata di bufala

    Tagliatelle con asparagi, olive nere, capperi e burrata di bufala

    Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala

    Parliamo di uno dei più arcaici interrogativi che l’umanità si è posta a partire dalla scoperta del fuoco, un segreto inviolabile a cui, nemmeno il progredire della scienza, è riuscito a dare una risposta convincente. Per quale motivo, dopo aver mangiato degli asparagi, la pipì dell’homo sapiens puzza come quella dei gatti? La colpa pare essere di alcuni composti sulfurei presenti nell’urine dopo aver ingerito il prelibato ortaggio, ma il bello è, però, che queste sostanze non sono presenti nell’asparago. In più sembra che non tutti siano in grado di percepirne distintamente l’odore, ma solo alcune persone che, per comodità, da ora, chiameremo “gli eletti”. Com’è possibile, allora, che “gli eletti” riescano a percepire l’odore pungente della loro pipì dopo aver fatto incetta di una frittatona agli asparagi o di un cremosissimo risotto? E cosa rende quest’odore così simile a quelle delle urine del divin felino venerato nell’antico Egitto? Triangolazioni cosmiche, degne della peggior puntata di Voyager, sembrano star dietro questo interrogativo. Materiale che da solo riempirebbe un’intera serie di x-files. E se l’asparago avesse origine aliene? O se l’avessero gli eletti? Nell’ultimo inquietante caso parleremmo di un processo di colonizzazione della razza umana, ormai quasi del tutto compiuto. Ebbene, qualunque sia la risposta a questo cervellotico interrogativo, noi continueremo a fregarcene altamente e a mangiare gli asparagi in tutte le sue forme, semplicemente perché li adoriamo!

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di tagliatelle

    Un mazzo di asparagi da 500 gr ca

    100 gr di burrata, preferibilmente di bufala

    Una dozzina di olive nere

    Una ventina di capperi

    Parmigiano q.b.

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Due spicchi d’aglio

    Pepe nero in grani q.b.

    Per prima cosa sciacquate i capperi per liberarli dal sale e metteteli in ammollo per continuare a dissalarli. Snocciolate anche le olive nere (abbiamo utilizzato quelle prelibate di Gaeta).

    Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala

    Degli asparagi eliminate la parte finale del gambo, dura e filamentosa, e separate le punte dalla parte centrale.

    Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala

    Mettete le prime in padella, dopo avervi soffritto in olio e.v.o. uno spicchio d’aglio. Coprite con un coperchio ed aggiungete una tazzina d’acqua per velocizzarne la cottura. Salate leggermente. Le seconde lessatele in acqua e sale.

    Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala

    Quando entrambe le parti saranno sufficientemente morbide spegnete il fuoco sotto la padella con le punte e frullate con un minipimer i gambi, fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Aggiustate di sale.

    Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala

    Nell’attesa che l’acqua per la pasta bolla, nella padella in cui salterete le tagliatelle, soffriggete in olio e.v.o. un altro spicchio d’aglio, quindi fate andare per un paio di minuti appena le olive e i capperi. Nel frattempo tagliate la burrata a pezzetti (di quel capolavoro in foto ne ho utilizzato una metà).

    Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala

    Aggiungete al sugo la crema e una parte delle punte di asparagi (l’altra parte vi servirà per la decorazione) e spegnete il fuoco nell’attesa che la pasta cuocia. Quando le tagliatelle saranno al dente, prelevate un bicchiere di acqua di cottura, quindi scolatele e cominciate a saltarle in padella, aiutandovi con l’acqua di cottura messa da parte.

    Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala

    Aggiungete in un secondo momento la burrata ed una spolverata di parmigiano, quindi continuate ad amalgamare bene il tutto.

    Tagliatelle con asparagi olive nere capperi e burrata di bufala

    Impiattate completando con una spolverata finale di pepe nero macinato grossolanamente e decorando con le punte degli asparagi messe precedentemente da parte.

    Bon Appetìt!

  • Linguine con bergamotto, ricotta di bufala, filetti di acciughe e pepe rosa

    Linguine con bergamotto, ricotta di bufala, filetti di acciughe e pepe rosa

    Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa

    Maledetta vita moderna, ci fagocita con i suoi ritmi asfissianti e ci toglie il piacere della lentezza. Sono sincero, anche io durante la settimana lavorativa tendo a mangiare cose semplici e ripongo nel cassetto l’ascia di guerra in attesa che il week end mi restituisca tutto il tempo necessario per preparare qualche manicaretto. A volte, però, è necessario giusto il tempo di cottura della pasta per cucinare un primo da vero chef! Con gli ingredienti giusti e un po’ di fantasia, come in questo caso qui…

    Ingredienti per due persone:

    250 gr di linguine

    Un bergamotto

    8 filetti di acciughe

    150 gr di ricotta di bufala

    Latte q.b.

    Pecorino q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Olio e.v.o. q.b.

    Pepe rosa q.b.

    Prezzemolo in polvere q.b.

    Dopo aver messo a scaldare l’acqua per la pasta, grattugiate la buccia del bergamotto e mettetela in forno a seccare un pochino a 60° per 15 minuti (mai sentito il profumo di questo agrume? Ne rimarrete estasiati!)

    Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa

    Nel frattempo estraetene anche il succo con uno spremiagrumi e non dimenticate in forno il prezioso ingrediente.

    Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa

    Lavorate la ricotta di bufala con una frusta aggiungendo mezza tazzina di latte all’incirca per renderla più fluida.

    Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa

    Quindi aggiungete anche il succo di bergamotto e continuate a lavorarla (l’acqua per la pasta dovrebbe ormai bollire).

    Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa

    Nella padella in cui salterete la pasta, sciogliete 6 degli otto filetti di acciuga (gli altri due teneteli per la decorazione), dopo avervi soffritto il solito spicchio d’aglio. Quindi macinate il pepe rosa in maniera grossolana.

    Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa

    Scolate le linguine al dente (conservate un pochino di acqua di cottura della pasta) e saltatele dapprima nel sughetto delle acciughe, quindi aggiungete la ricotta, il pecorino e parte delle bucce di bergamotto.

    Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa

    Amalgamate bene il tutto.

    Linguine con bergamotto ricotta di bufala filetti di acciughe e pepe rosa

    Passate all’impiattamento. Spolverando con il pepe rosa, la restante parte delle bucce di bergamotto e un po’ di polvere di prezzemolo. Quindi completate con l’acciuga tenuta da parte, arrotolata a rondella.

    Bon Appetìt!

  • Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Nella prima metà degli anni 90 gli Smashing Pumpkins fecero uscire due album assolutamente deliziosi, che rimangono, a mio modesto avviso, tra i migliori mai pubblicati in quel glorioso decennio. Si tratta di Siamese Dream e del mastodontico (doppio album per due ore di musica) Mellon Collie and the Infinite Sadness. Ora non è difficile pensare che nell’immaginario della band, nell’autoproclamarsi come i più rock degli ortaggi di grosso calibro, avessero in mente, però, la classica zucca americana, quella che si svuota ad Halloween e che è colonna portante della famosa pie. La zucca napoletana, invece, è altra cosa. Lunga, lunghissima e dal culo abbondante si fa chiamare più umilmente cocozza e alle chitarre elettriche e alle streghe preferisce di gran lunga la pasta ammiscata, per quanto non disdegni nemmeno tubettoni, fettucce spezzate e sporadicamente i risotti, come in questo caso qui.

    Ingredienti per due persone:

    Per il risotto:

    150 gr di riso carnaroli

    400 gr di zucca lunga

    Olio e.v.o.

    Uno spicchio d’aglio

    40 gr di burro

    8-10 noci

    Sale q.b.

    Per il brodo:

    Una patata

    Una costa di sedano

    Due carote

    Una cipolla

    Sale q.b.

    Per la panna acida:

    120 gr di yogurt intero al naturale

    100 gr di panna fresca

    Zenzero fresco (100 gr circa)

    Succo di limone q.b.

    Sale q.b.

    Per la decorazione:

    Un ciuffetto abbondante di prezzemolo

    Cominciamo dalla preparazione della panna acida che ha bisogno di riposare un po’. Mescolate la panna fresca (assolutamente vietata quella a lunga conservazione da cucina) e lo yogurt, aggiungendo un pizzico di sale ed una leggera spremuta di limone.

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Grattugiate lo zenzero dopo averlo sbucciato con un pelapatate. Quindi con l’aiuto di un passino a maglie strette ed un cucchiaino, procedendo per limitati quantitativi di volta in volta, estraetene il succo ed aggiungetelo al composto precedentemente ottenuto.

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Mescolate e lasciate riposare in frigo per almeno 3-4 ore. Nel frattempo cominciate a preparare il brodo.

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Tagliate a cubetti la zucca e fatela andare in padella (dove avrete fatto soffriggere in olio e.v.o. uno spicchio d’aglio). Quando sarà completamente ammorbidita, frullatela con il vostro minipimer di fiducia, fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Mentre la zucca cuoce, potete cominciare ad essiccare nel forno delle foglioline di prezzemolo. Dopo averle lavate, disponetele ordinatamente su della carta forno in una teglia. Quindi fate essiccare a bassa temperatura (60° forno statico) per 25-30 minuti. Saranno pronte quando al tatto si sbricioleranno facilmente. In un mortaio pestate le foglie essiccate fino a ridurle in polvere.

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Con l’aiuto di un passino a maglie strette eliminate qualche residuo più grossolano. Tritate grossolanamente anche i gherigli delle noci.

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Cominciate a preparare il risotto. Fate tostate il riso per un minuto circa nel burro sciolto. Quindi irrorate con abbondante brodo.

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Man mano che il riso assorbe acqua, aggiungete altro brodo, fino a che i chicchi non saranno belli gonfi ma comunque ancora al dente. Aggiungete quindi la crema di zucca ed amalgamate.

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero

    Quindi aggiungete parte delle noci tritate e abbondante parmigiano, continuando ad amalgamare. Un fiocchetto di burro per completare.

    Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero Risotto alla zucca con noci e panna acida allo zenzero_21

    Passate, infine, all’impiattamento. Aiutatevi con un coppa-pasta per dare forma regolare al risotto, quindi aggiungetevi sopra della panna acida allo zenzero e, per ultimo, decorate con la polvere di prezzemolo.

    Bon Appetìt!

  • Paccheri ripieni di ricotta di bufala, provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala, provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    Un po’ di prodotti buoni rendono anche un piatto semplice un’esperienza goduriosa. In ordine sparso: ricotta di bufala dell’alto casertano, paccheri di Gragnano trafilati al bronzo, provola di Agerola, pesce spada del Mare Nostrum e lui, il protagonista cromatico di questo primo squisitamente domenicale, l’immarcescibile pomodoro del piennolo del Vesuvio, in questo caso coltivato da un caro amico in maniera assolutamente bio e conservato “a pacchetelle”. C’è da chiedersi come faccia questa terra, a fronte di tanta bellezza gastronomica, a non poter campare di solo turismo, senza voler nemmeno mettere sul piatto le sconfinate bellezze artistiche e paesaggistiche di cui siamo troppo spesso spettatori distratti, mancando clamorosamente in valorizzazione, manutenzione, promozione. Il riscatto di Napoli, della Campania, del Meridione tutto può passare solo attraverso questa strada, è una risorsa che vale molto di più di qualsivoglia giacimento petrolifero. Si chiama bellezza, si chiama arte, si chiama saper fare. È un patrimonio inestimabile, cominciamo ad apprezzarlo noi per primi e poi impariamo a difenderlo con i denti.

    Ingredienti per due persone:

    100 gr di paccheri

    Per il ripieno:

    250 gr di ricotta di bufala

    150 gr di pesce spada

    Un paio di fette di provola fresca

    Pepe q.b.

    Sale q.b.

    Per il condimento:

    Una conserva di pomodori del piennolo di 500 gr

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Per la decorazione:

    4-5 pomodori del piennolo conservati sul ceppo

    60 gr di ricotta di bufala

    Un ciuffetto di basilico

    Tagliate i pomodorini del piennolo a metà. Con l’aiuto di un coltello a punta eliminate i semi ed infornate a 100° per un paio d’ore in modo che il pomodoro si disidrati. Nel frattempo cominciate a preparare il vostro sugo con i pomodori del piennolo conservati in barattolo a pacchetelle.

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    Soffriggete uno spicchio d’aglio in olio e.v.o., quindi fate andare il pomodoro a fuoco lento per una mezz’ora. Controllate che non si asciughi troppo. Salate. Nel mentre, approntate anche alla preparazione del vostro pesce spada. Del trancio in foto ne ho utilizzato solo la metà. Cominciate, nel frattempo, anche a far bollire l’acqua per la pasta. Pentola grande ed acqua abbondante per evitare che i paccheri si spacchino.

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    Eliminate dal trancio la pelle e l’osso centrale, quindi tagliate il pesce a dadini molto piccoli, come se voleste preparare una tartara. Quindi ripassateli in padella con un filo d’olio. Salate.

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo_6

    La cottura sarà molto rapida, con una spumarola togliete i dadini dalla padella e versate il sugo del pesce spada in quello di pomodoro. Lasciate freddare i dadini di pesce spada, magari tenendoli per qualche minuto in freezer.

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    Tagliate anche la provola a dadini piccoli e stemperate in una scodella la ricotta di bufala con una frusta o anche con una semplice forchetta.

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    Aggiungete alla ricotta, sale, pepe, i dadini di pesce spada e la provola. Girate fino ad aver mescolato omogeneamente gli ingredienti. Quindi mettete il ripieno con cui farcirete i paccheri in una sac a poche con beccuccio largo (altrimenti i cubetti di provola e di pesce spada ostruirebbero il foro). Quella della farcitura è un’operazione che potete tranquillamente fare anche con un cucchiaino, armandovi di un po’ di pazienza in più.

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    Scolate i paccheri molto al dente, conditeli con un filo d’olio e.v.o. per non farli attaccare, quindi passate a farcirli.

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    In una teglia da forno disponete uno strato sottile di sugo di pomodoro sul fondo. Posizionatevi sopra i paccheri ripieni. Ricopriteli con un altro po’ di sugo. Conservatene un poco da parte che scalderete al momento dell’impiattamento. Infornate quindi a 180° (forno statico) per 25 minuti.

    Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo Paccheri ripieni di ricotta di bufala provola e pesce spada con pomodoro del piennolo

    Passate all’impiattamento, aggiungendo del sugo sui vostri paccheri, decorando con i pomodori del piennolo disidratati e con della ricotta di bufala a vostro piacimento e, infine, completando con un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!

  • Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana

    Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana

    Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana

    Un bel dì di un passato nemmeno così lontano, si narra che una patata, spuntò prematuramente dalla terra sotto cui era sepolta, mentre tutte le altre sue colleghe vi giacevano guardinghe nell’attesa di essere raccolte non prima di qualche altra settimana di maturazione.  La patata in questione era molto curiosa e, sospinta dalla brama di vedere il mondo, decise che, se voleva andare lontano, doveva necessariamente prima conoscere l’orto in cui era cresciuta. Solo così avrebbe potuto capire cosa potesse intendersi per davvero l’espressione “altri mondi” che aveva sentito sotto terra da altre patate più grandi e più istruite di lei. Rotolava sorniona tra i solchi dei campi anche per scrollarsi di dosso quella terra che la impolverava tutta e che le impediva di rotolare più velocemente. Si imbattette inizialmente in delle carote. Anche loro come lei, spuntavano timidamente dal terreno, erano impasticciate di terra umida ed avevano una buccia ruvida, per quanto sfoggiassero un copricapo di un verde brillante che le rendevano decisamente più allegre di quanto potessero apparire delle semplici patate. Salutò educatamente e chiese informazioni. Vi erano per caso altre specie vegetali in quell’orto? Spiegò che era all’inizio di un lungo viaggio e che prima di andare lontano, aveva il desiderio di conoscere anche l’orto in cui era nata, essendo ancora molto giovane e poco esperta. Un gruppetto di carote le dissero che, per quanto piccola e poco esperta, mostrava grande saggezza in quelle parole e si mostrarono entusiaste nel fornirle le informazioni di cui aveva bisogno. Le spiegarono che, proseguendo per quella strada che aveva intrapreso, avrebbe incontrato per primo una vasta coltivazione di pomodori e poi delle distese di melanzane. Sono specie fortunate, aggiunsero, non sono costrette a vivere sotto terra come noi, si godono il sole per tutto il tempo, vedrai che colori. La patata ringraziò e continuò a rotolare tutta eccitata pre-gustando i prossimi incontri che avrebbe fatto. Di lì a poco vide spuntare, scavalcando un dosso della terra, una miriade di piante con dei bellissimi frutti rossi, tondeggianti come biglie. Dovevano essere i pomodori, della cui bontà e della cui succosità aveva sentito spesso parlare dal solito gruppo di patate ben informate. Vi passò vicino, ma non riuscì a proferire parola, intimidita da tanto colore a fronte della sua pallida polpa e della sua buccia indefinitamente scolorita. Pensò, magari che le melanzane potessero essere meno belle e che al loro cospetto non si sarebbe sentita così a disagio. Ed invece, dopo qualche minuto si trovò dinanzi ad una meraviglia ancor più grossa. Erano grosse come clave degli uomini preistorici, turgide e lucenti. Il sole vi rifletteva su quella buccia viola intenso, che pareva un abito da sera. Si sentì stordita, forse poteva dirsi addirittura innamorata. Era tremante e non era sicura di farcela a proseguire il suo viaggio. Aveva due possibilità. O tornarsene mesta da dove era venuta, nel terreno umido e sporco, tanto inospitale quanto triste, insieme a tutte le altre patate, o decidere di proseguire il suo viaggio, decidere di attingere dalla bellezza della diversità delle altre specie vegetali che avrebbe incrociato sul suo cammino, lasciandosene contaminare. Per quanto piccola e sporca, la patata mostrò ancora una volta grande saggezza e rotolò via alla scoperta del mondo. Fu da quel desiderio di conoscenza che in seguito si diffusero, come narra la leggenda, patate viola come melanzane.

    Ingredienti per 3 persone:

    500 gr di patate viola (circa 400 gr di polpa schiacciate)

    200 gr di semola di grano duro rimacinata

    Una patata americana

    2 carciofi

    50 gr di lardo + 2 fettine tagliate sottili

    Olio e.v.o. q.b.

    Un goccio di latte

    Parmigiano q.b.

    Sale q.b.

    Pepe nero q.b.

    Pepe nero in grani q.b.

    Cominciate col lessare le patate viola con tutta la buccia. Nel mentre approcciate alla vostra patata americana (dal colore arancio e dalla polpa più dura della normale patata). Sbucciatela, tagliatela a pezzi e mettete a lessare in acqua e sale.

    Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana

    Quindi quando le patate viola saranno cotte, spellatele e schiacciatele con l’apposito utensile. Due volte per conferire maggiore morbidezza. Aggiungete poco alla volta la semola. La quantità indicata negli ingredienti è solo orientativa. La capacità di assorbimento di farina dipenderà sempre dal grado di umidità della patata.

    Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana

    Dovrete fare affidamento sulla vostra percezione. In generale l’impasto dovrà risultare morbido ma non appiccicoso. Continuate ad impastare fino ad ottenere la vostra palla d’impasto della consistenza desiderata.

    Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana

    Prima di passare agli gnocchi veri e propri, verificate che anche la patata americana sia cotta. Frullatela con il vostro minipimer fino ad ottenere una vellutata priva di grumi,  aiutandovi con poca acqua di cottura. Insaporite con del pepe macinato ed eventualmente correggete di sale.

    Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana

    Passate alla preparazione degli gnocchi. Staccate un pezzo dal vostro impasto con una spatola, cospargete di semola il vostro piano di lavoro e lavorate facendolo scorrere sotto le mani per ottenere dei filoncini dal diametro regolare.

    Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana Gnocchi di patate viola con lardo di Pata Negra e carciofi su vellutata di patata americana

    Quindi staccate con la spatola dei pezzetti di un centimetro e mezzo circa. Ripassateli sotto il palmo della mano sull’apposito utensile. Otterrete degli gnocchi perfettamente rigati. Disponete gli gnocchi su dei vassoi precedentemente spolverati di altra semola, per esser sicuri che non si attacchino.

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    Mondate i carciofi, privandoli delle foglie e della parte esterna del gambo. Quindi metteteli in acqua e sale e limone per prima a metà, quindi subito dopo tagliateli a listarelle. In una padella, soffriggete in olio e.v.o. uno spicchio d’aglio, quindi mettete a cuocere i carciofi aggiungendo un po’ d’acqua e coprendo con un coperchio. Saranno cotti quando saranno ben morbidi.

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    Prendete un pezzetto di lardo e ripassatelo al coltello più volte, in modo da ottenere un battuto.

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    Quindi aggiungetelo ai carciofi a fine cottura, aspettando che si sciolga quasi del tutto. Tritate, nel frattempo, del pepe in grani grossolanamente in un mortaio.

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    Disponete un paio di fettine di lardo (che avrete fatto tagliare a macchina dal vostro salumiere di fiducia), in una teglia su della carta forno e tenetele in forno già caldo a 200° per pochissimi minuti, fino a quando non si arriccerà (non fatelo sciogliere del tutto). Tagliatele quindi in straccetti più sottili.

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    Quando bollirà l’acqua, gettate gli gnocchi, aspettate che, nel giro di breve, salgano a galla e scolate. Saltate nella padella con il lardo sciolto ed i carciofi, aggiungendo un goccio di latte ed il parmigiano.

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    Passate all’impiattamento, disponendo sul fondo del piatto di portata la vellutata di patata americana, quindi sistemate gli gnocchi decorando con gli straccetti di lardo e completando con una spolverata ulteriore di parmigiano e di pepe macinato grosso.

    Bon Appetìt!

     

  • Cous cous di pesce

    Cous cous di pesce

    couscousdipesce

    Ero a Trapani un paio di estati fa ed ho visto, la notte di Ferragosto per la precisione, al tavolo a fianco al mio in un ristorante vicino al mare, un uomo del profondo Nord, credo fosse danese o giù di lì, emozionarsi fin quasi alle lacrime davanti ad un piatto di cous cous di pesce. La sua faccia esprimeva al contempo estasi e stupore. Ogni tanto si lasciava andare all’indietro cercando con le spalle lo schienale della sedia per sorreggersi, chiudeva leggermente gli occhi per pochissimi secondi, poi si metteva di nuovo con la schiena dritta ed in maniera composta tornava ad assaporare quella bontà divina frutto di chissà quale magia gastronomica. Rapimento, poteva essere il titolo di quella scena, se qualcuno si fosse preso la briga di filmarla.

    Ingredienti per 4 persone:

    300 gr di cous cous

    750 gr di pesce per zuppa

    500 gr di cozze

    500 gr di vongole

    Un calamaro

    Una seppia

    Un polpo

    4 gamberoni

    6 mazzancolle

    6 scampetti

    Una pelata di pomodoro del tipo San Marzano

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale q.b.

    Tre spicchi d’aglio

    Un bicchiere di vino bianco

    Una bustina di zafferano

    Per il brodo:

    Una costa di sedano

    Una carota

    Mezza cipolla

    Per la decorazione:

    Prezzemolo tritato q.b.

    Innanzitutto partiamo dal pesce. Io ho trovato dei cocci, dette anche gallinelle (un paio di medie dimensioni) e degli scorfani piccoli. Nulla vi vieta di arricchire la vostra zuppa di pesce con altre specie (ad esempio con tracine, rana pescatrice, san pietro, ecc.), l’importante è che siano freschi. Puliteli eliminando viscere e branchie. Fate lo stesso con calamaro, polpo e seppia. Se non avete dimestichezza affidatevi al vostro pescivendolo di fiducia.

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    Pulite anche le cozze, eliminando bisso e le incrostazioni sul guscio. Tenete le vongole in acqua e sale a spurgare. Quindi cominciate a preparare la vostra zuppa. Fate soffriggere un paio di spicchi d’aglio in una pentola (ho utilizzato la mia bellissima pentola di coccio). Quindi una volta imbruniti, toglieteli ed inserite in casseruola il polpo, quindi dopo pochi minuti la seppia, tagliata a listarelle e il calamaro ad anelli. Irrorate con un bicchiere di vino bianco e lasciate andare per un quarto d’ora circa.

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    Sgusciate le mazzancolle e i gamberoni, conservando le teste di entrambe e le code delle prime. Preparateci un brodo con sedano, carote e cipolla. Aggiungete la pelata ai molluschi che stanno cuocendo in casseruola.

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    Aggiungete il pesce ai molluschi e fate andare per un’altra ventina di minuti. Allungate con un po’ di brodo ottenuto dagli scarti dei crostacei.

    couscousdipesce couscousdipesce

    Fate aprire in padella, con fuoco vivo, le cozze e le vongole. Conservate l’acqua, filtrandola con un passino a maglie strette. In una padella soffriggete un altro spicchio d’aglio e cuocete per pochi minuti i crostacei. Conservate il sugo ottenuto.

    couscousdipesce couscousdipesce

    Togliete il pesce dalla zuppa ed eventualmente completate la cottura dei molluschi se non sono ancora sufficientemente morbidi.

    couscousdipesce couscousdipesce

    Aggiungete i frutti di mare (in parte sgusciati, in parte con i gusci) e i crostacei alla zuppa. Lasciate insaporire per pochi minuti, quindi passate alla preparazione del cous cous. Versatene la quantità indicata in una padella irrorandola con l’acqua dei frutti di mare, il sugo dei crostacei e  con un paio di mestoli di brodo.

    couscousdipesce couscousdipesce

    Completate la cottura aggiungendo lo zafferano ed il sugo della zuppa di pesce, eventualmente altro brodo. Quindi a fine cottura aggiungete i molluschi ed i frutti di mare sgusciati.

    couscousdipesce couscousdipesce

    Infine impiattate, decorando con i frutti di mare, gli scampi, i gamberoni e i frutti di mare con guscio. Completate con una spolverata di prezzemolo tritato.

    Bon Appetìt!