Category: Primi

  • Frittatine di pasta e patate

    Frittatina di pasta e patate

    Cominciamo subito col dire che in questo caso il copyright non è il mio, ma di una nota pizzeria napoletana che ha il merito ogni giorno di deliziare i palati di autoctoni e turisti con le sue prelibatezze. Mi interessava per una volta aggiungere un capitolo sullo street food napoletano, di cui la frittatina di pasta è chiaramnente una delle protagoniste (da non confondere per i neofiti con la frittata ‘e maccarun’ che è tutt’altra cosa). Nel tempo la versione classica con besciamella, carne macinata, piselli e mozzarella è stata implementata con versioni alternative che pescano per lo più dalla tradizione partenopea. La versione con la pasta e patate è di sicuro tra le più suadenti e visto che ci piace tanto farci tentare, pareva giusto concederle una vetrina sul blog.

    Per la cronaca ho colorato un po’ il piatto con una crema di parmigiano allo zafferano

    Ingredienti per 4 persone:

    Olio per friggere q.b.

    Per la pasta e patate:

    300 gr di patate

    200 gr di pasta mista

    Olio e.v.o. q.b.

    Cipolla q.b.

    Una carota

    Un gambo di sedano

    4/5 pomodorini

    Scorzette di parmigiano q.b.

    Parmigiano q.b.

    3 fette di provola

    Sale q.b.

    Per la pastella:

    200 gr di farina per frittura

    30 cl di birra

    Sale q.b.

    Per la crema di parmigiano:

    30 gr di burro

    15 cl di latte

    30 gr di parmigiano

    Farina 00 q.b.

    Sale

    Una bustina di zafferano

    Preparate una pasta e patate con tutti i crismi del caso. In realtà mi metto scuorno (il termine italiano vergogna non renderebbe a sufficienza l’idea) a farvi vedere come si fa. Giusto per i non napoletani dico che da qualche parte del blog trovate la ricetta base, potete spiare da lì. L’importante è che sia bella asciutta e non tendenzialmente brodosa (come piace a qualcuno, ma che non collima con la mia visione della vita). Una volta pronta mettetela, stendendola per bene, in una teglia. Fatela freddare prima fuori dal frigo e poi dentro di esso per almeno un paio d’ore, in modo che si compatti per bene.

    Frittatina di pasta e patate Frittatina di pasta e patate

    Ritagliatela nelle forme che più vi aggradano. Io ho utilizzato un coppa pasta piccolo per ottenere la classica forma tonda della frittatina di pasta.

    Frittatina di pasta e patate Frittatina di pasta e patate

    Preparate la pastella con farina 00 (vi consiglio quella specifica per frittura in modo che il fritto venga gonfio e dorato) e birra (fredda). Aggiungete un pizzico di sale e mescolate bene con una frusta, per ottenere un composto perfettamente liscio. Per questo tipo di preparazione la pastella deve essere meno densa del solito. Fatela riposare per una trentina di minuti.

    Frittatina di pasta e patate Frittatina di pasta e patate

    Portate a temperatura l’olio. Intingete le forme di pasta e patate nella pastella e friggetele. È importante che l’olio sia ben caldo ma non fumante. Aiutatevi con un cucchiaio per irrorare di olio il lato in superficie. Quindi girare la frittatina ed aspettate che sia ben dorata. Asciugate su carta assorbente e tenetele in forno a 50° per mantenerle calde.

    Frittatina di pasta e patate Frittatina di pasta e patate

    Preparate velocemente la crema di parmigiano. Fate sciogliere il burro in un pentolino antiaderente, versate il latte, fatelo scaldare ed aggiungete della farina (setacciandola con un passino), girando di continuo con una frusta, per addensare.

    Frittatina di pasta e patate Frittatina di pasta e patate

    Quindi aggiungete il parmigiano e lo zafferano e continuate a girare fino ad ottenere una crema liscia e uniformemente colorata.

    Frittatina di pasta e patate Frittatina di pasta e patate

    Servite decorando il piatto con la crema di parmigiano e tagliando a metà una delle frittatine di pasta e patate per mostrarne l’interno.

    Bon Appetìt!

  • Elicoidali al ragù giallo di baccalà

    Elicoidali al ragu giallo di baccala

    Quest’estate ero dalle parti dell’isola di ghiaccio, patria della musica alternativa e del baccalà, e nonostante coltivi da tempo una passione viscerale per le sonorità provenienti da quelle latitudini, tra le mie aspettative c’era quella di entrare trionfalmente in Reykjavik acclamato in strada da due ali festanti di scelle di baccalà, essendo io tra i principali consumatori al mondo di questa sconsiderata prelibatezza. Immaginerete la mia delusione, l’unica tra l’altro in un viaggio bellissimo, nel vedere non solo svanita la rappresentazione onirica del mio arrivo nella capitale più a nord d’Europa, ma riscontrare una certa difficoltà nel reperire la suddetta leccornia. Non che mi aspettassi la dedizione verso tale alimento che si riscontra tanto a Somma Vesuviana quanto a Lisbona, ma da qui alla fredda indifferenza che gli islandesi sembrano riservare al prezioso pesce ce ne passa un bel po’. La maggior parte del pesce, infatti, una volta pescato, viene immediatamente avviato ai centri di lavorazione che trasformano, impacchettano ed esportano il prodotto finale, senza che quegli uomini ignari possano godere della bontà che gli sta incoscientemente passando sotto mano. Morale della favola sono riuscito a trovarlo al supermercato giusto un paio di volte, tristemente congelato ed incellophanato. Non era male per carità, cucinato con la polenta taragna portata da casa poi era addirittura buono, ma nello stesso momento in cui lo scorgevo tra gli altri prodotti ittici nel banco freezer, è come se i miei sogni fossero andati irrimediabilmente in frantumi sulle acuminate scogliere dell’Atlantico.

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di elicoidali

    Una conserva passata di pomodoro giallo da 500 gr

    300 gr di baccalà

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Basilico q.b.

    Cominciate ad eliminare la pelle al baccalà, quindi in olio e.v.o. fate soffriggere uno spicchio d’aglio che eliminerete una volta imbiondito. Tagliate a pezzi uno dei due tranci di baccalà e fate scottare per un paio di minuti.

    Elicoidali al ragu giallo di baccala Elicoidali al ragu giallo di baccala

    Quindi versate il vostro passato di pomodoro giallo e fate andare a fuoco lento per un paio d’ore circa. Aggiustate di sale a metà cottura (considerate che il baccalà ne rilascerà di suo).

    Elicoidali al ragu giallo di baccala Elicoidali al ragu giallo di baccala

    Quando il sugo sarà quasi pronto buttate la pasta (ho utilizzato in questo caso degli elicoidali rigorosamente made in Gragnano).

    Elicoidali al ragu giallo di baccala Elicoidali al ragu giallo di baccala

    Aggiungete a fine cottura la restante parte del baccalà e fate andare per pochi minuti. A questo punto il vostro sugo sarà pronto.

    Elicoidali al ragu giallo di baccala Elicoidali al ragu giallo di baccala_8

    Scolate la pasta, quindi rimettetela in pentola e conditela con generose cucchiaiate di sugo.

    Elicoidali al ragu giallo di baccala

    Passate all’impiattamento. Disponete gli elicoidali a vostro piacimento, condite con altro sugo e qualche pezzo intero di baccalà. Decorate con un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!

  • Spaghetti integrali con telline, zucchine e tarallo sbriciolato

    Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato

    Un ricordo d’infanzia: quand’ero bambino mi capitava, non troppo spesso a dire il vero, di andare al mare con i miei genitori sul litorale domizio. Alle normali attività ludiche di un mocciosetto, paletta e secchiello, preferivo quella meno usuale della pesca delle telline a mani nude. Mi mettevo lì sul bagnasciuga per ore, dove il mare inumidisce la sabbia ad ogni piccola onda, rendendola morbida, e vi infilavo le manine sotto, alla ricerca dei preziosi frutti di mare. La pesca era sempre ricca di messi, non certo perché avessi sviluppato una particolare abilità, quanto piuttosto per l’abbondanza delle telline in quelle acque. Mi sentivo come un pirata che affondasse le mani in una cassa del tesoro pieno di dobloni d’oro. Riempivo un secchiello intero lasciandole in acqua di mare per non farle morire, come mi aveva insegnato mia madre. Ora non ricordo distintamente se il raccolto finisse in padella la sera a casa, di certo ho avuto modo di apprezzarne la bontà solo molto più in là, quando i frutti di mare smettono di essere proibiti nella dieta di un bambino.

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di spaghetti integrali

    600 gr di zucchine

    500 gr di telline

    Un tarallo napoletano

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Prezzemolo q.b.

    Lasciate in acqua e sale le telline, in modo che continuino a spurgare. Cominciate, quindi, con il tagliare le zucchine a pezzetti eliminando parte della polpa interna in cui sono presenti le sementi.

    Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato

    I due terzi le metterete a lessare in acqua e sale per ottenerne una crema. La restante parte la stuferete in padella con dell’olio e.v.o. (aiutatevi con mezza tazzina d’acqua per far ammorbidire le zucchine più velocemente).

    Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato

    Quando le zucchine lesse saranno cotte, frullatele col vostro minipimer, aiutandovi con un po’ d’acqua di cottura. La crema dovrà essere abbastanza fluida. Aggiustate di sale.

    Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato

    Passate quindi a far aprire le telline in una padella ben calda (coprite con un coperchio per aumentare la pressione). Conservate l’acqua che avranno rilasciato i frutti di mare.

    Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato

    Sgusciate parte delle telline e sbriciolate il tarallo nel mentre la pasta si cuocia.

    Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato

    In una padella fate soffriggere in olio e.v.o. uno spicchio d’aglio, aggiungetevi l’acqua delle telline, fate restringere un po’, quindi aggiungete le zucchine stufate e le telline sgusciate. Quando la pasta sarà cotta, saltale nel sugo aggiungendo in un secondo momento anche la crema di zucchine.

    Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato

    Aiutatevi con un po’ di acqua di cottura della pasta se il sugo non dovesse essere sufficientemente fluido. Quindi aggiungetevi alla fine del prezzemolo tritato finemente e finite di saltare.

    Spaghetti integrali con telline zucchine e tarallo sbriciolato

    Impiattate spolverando gli spaghetti integrali con il tarallo sbriciolato e disponendo a vostro piacimento le telline con guscio.

    Bon Appetìt!

  • Tonnarelli cacio e pepe con fichi

    Tonnarelli cacio e pepe con fichi

    Fichi e pecorino sono fra gli accoppiamenti più azzeccati del firmamento. Qualche goccia di confettura su un pezzetto di caciotta sarda è, ad esempio, pura lussuria. In realtà un albero di fico in giardino è il mio sogno erotico recondito. Svegliarsi presto al mattino in estate, uscire scalzi dalla porta di casa, sentire la frescura dell’erba umida sotto i piedi e raccogliere un piccolo cestino di fichi con cui fare colazione. Non credo ci sia migliore rappresentazione del piacere. Nell’attesa però che compri una casa con giardino e avvii le mie pratiche onanistiche segrete, non mi rimane far altro che farne scorpacciate fino a star male o trovare qualche intrigante soluzione culinaria…come questa qui.

    Ingredienti per due persone:

    250 gr di tonnarelli

    Pecorino q.b.

    200 gr di fichi neri

    200 gr di fichi bianchi

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale

    Pepe nero macinato

    Pepe nero in grani

    La ricetta è davvero semplicissima. Se poi siete esperti di cacio e pepe, potrete farla ad occhi chiusi. Ad ogni modo separate la polpa dei fichi dalla buccia. Una metà la caramellerete al forno (senza l’aggiunta ulteriore di zucchero), disponendo la polpa del frutto su carta forno. 150° (forno statico) per 35/40 minuti.

    Tonnarelli cacio e pepe con fichi Tonnarelli cacio e pepe con fichi

    Con l’altra metà preparate un’emulsione con 2/3 cucchiai di olio e.v.o. Lavorate con la frusta per ottenere un composto omogeneo.

    Tonnarelli cacio e pepe con fichi Tonnarelli cacio e pepe con fichi

    Mentre l’acqua della pasta bolle, grattugiate abbondante pecorino e macinate grossolanamente il pepe in grani. Prima di scolare la pasta (ben al dente), raccogliete in un tazzone ampio l’acqua di cottura, fondamentale per la preparazione di ogni cacio e pepe che si rispetti. Scolate quindi la pasta e saltatela in padella con abbondante pecorino ed abbondante pepe macinato, aiutandovi ovviamente con l’acqua di cottura messa da parte. Quando si comincerà a formare la classica cremina, aggiungetevi due cucchiai di emulsione ai fichi e qualche pezzetto di fico caramellato.

    Tonnarelli cacio e pepe con fichi Tonnarelli cacio e pepe con fichi

    Amalgamate bene, fino a che i tonnarelli non saranno ben cremosi, aiutandovi all’occorrenza o con altro pecorino o con altra acqua.

    Tonnarelli cacio e pepe con fichi

    Impiattate. Per decorare aggiungete qualche altro pezzetto di fico caramellato, il pepe nero in grani macinato grosso e un quarto di fico per rendere più coreografico il vostro piatto.

    Bon Appetìt!

  • Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi

    Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi

    Ognuno vanta dei bisogni prioritari rispetto ad altri ed ognuno, in base ad essi, sceglie dei panieri di beni di consumo, materiali e non, su cui riversare il proprio budget di spesa. È inevitabile, siamo tutti consumatori e, ahimè, troppo spesso consumisti. Spendere può, però, anche far bene alla salute, fungendo da anti-stress. C’è chi predilige l’abbigliamento, chi è in fissa per i motori, chi per la tecnologia. Personalmente spendo tutti i miei averi in birra e viaggi. Non saranno scelte oculate, lo so, ma dal mio punto di vista nemmeno rifarsi il guardaroba 4 volte l’anno lo è. Poi, in più, ci sono gli sfizi: quegli oggetti di dubbia utilità che ai nostri occhi però appaiono fondamentali, anche se probabilmente, una volta acquistati, verranno utilizzati sì e no 3-4 volte. Tutta questa manfrina per dirvi che devo fare assolutamente mio un essiccatore per alimenti. Un cilindro alto alcune decine di centimetri e dal diametro considerevole che farebbe fatica a trovare un posticino in qualsiasi mega cucina da villona super lusso, figuriamoci nella mia che è parecchio piccina. Con questo portento della tecnica potrei essiccare, per la mia esclusiva felicità, pomodori, erbe aromatiche, pasta, funghi, frutta e peperoni in tutte le sue forme. Come quelli di Senise, prodotto d’eccellenza della lucente Lucania, che ogni anno si trasformano nei prelibati cruschi. Dolci, profumati e croccantissimi.

    Ingredienti per due persone:

    180 gr di mafalde

    2 Uova

    Olio e.v.o. q.b.

    Pecorino q.b.

    Prezzemolo q.b.

    Sale q.b.

    Pepe nero q.b.

    150 gr di tonno rosso

    Bottarga di tonno q.b.

    4-5 peperoni cruschi

    Pulite i peperoni cruschi, aprendoli e rimuovendo le sementi. Quindi tagliateli a striscioline o a pezzetti, a vostro piacimento.

    Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi

    Tagliate il vostro trancio di tonno a listarelle sottili (l’intento è quello di sostituire il guanciale con il tonno). Del trancio in foto ne ho utilizzata circa una metà.

    Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi

    In una padella, in un filo d’olio, ripassate il tonno fino a farlo rosolare leggermente (spostatelo in un secondo momento dalla parte senz’olio). Salate leggermente.

    Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi

    Nello stesso olio soffriggete per alcuni secondi i peperoni cruschi un po’ per volta. Non più di 3-4 secondi, mi raccomando, altrimenti si carbonizzeranno.

    Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi

    Mentre l’acqua bolle e la pasta cuoce, in una ciotola sbattete due uova con sale, pepe, bottarga di tonno, prezzemolo tritato finemente e poco pecorino. Il composto dovrà diventare leggermente spumoso.

    Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi

    Scolate la pasta al dente. Saltale in padella le mafalde nell’olio con i peperoni cruschi ed il tonno, quindi, in un secondo momento versateci, a fuoco spento, l’uovo sbattuto. Amalgamate per bene, quindi riaccendete la fiamma tenendola al minimo e fate asciugare un po’ l’uovo in modo che acquisti una consistenza cremosa per una carbonara perfetta.

    Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi Mafalde alla carbonara di tonno con peperoni cruschi

    Impiattate completando con un’ulteriore spolverata di bottarga di tonno.

    Bon Appetìt!

  • Riso rosso all’insalata di mare

    Riso rosso all'insalata di mare

    Piccole pepite d’oro rosso, chicchi di riso sapientemente coltivati nella bassa Lombardia, rigorosamente integrali, un prodotto di assoluta eccellenza. C’è a chi non piace questa tipologia di riso, rimanendo sempre decisamente al dente nonostante le interminabili cotture. Io lo trovo, invece, particolarmente saporito, buono da mangiare anche da sé, condito con un po’ d’olio extra vergine. Ovviamente il piatto in questione può essere riprodotto anche con qualsiasi altro tipo di riso, purché adatto a delle insalate. Non si può invece transigere sulla freschezza del pescato che fa la differenza, sempre…

    Ingredienti per due persone:

    180 gr di riso rosso

    Un calamaro di medie dimensioni

    Un polpo verace di piccole dimensioni

    300 gr di cozze

    150 gr di gamberi di medie dimensioni

    Una costa di sedano

    Un limone

    Olio e.v.o. q.b.

    Sale q.b.

    Due filetti di acciughe

    Una punta di aglio

    Prezzemolo q.b.

    Mettete a cuocere per prima cosa il riso. Attenetevi al minutaggio indicato sulla confezione. Per questo particolare tipo di riso rosso utilizzato, sono stati necessari 55 minuti di cottura. Apprestatevi quindi a pulire il pescato.

    Riso rosso all'insalata di mare Riso rosso all'insalata di mare

    Eviscerate polpo e calamaro, eliminando anche occhi e bocca e per il calamaro, infine anche la pelle (che verrà via facilmente). Portate ad ebollizione una pentola d’acqua a cui avrete aggiunto qualche foglia di alloro, pepe nero in grani e sale grosso. Quindi immergetevi il polpo (avendo cura di far arricciare le braccia con il consueto metodo) ed il calamaro. La cottura è diversa per i due ingredienti. Per il calamaro saranno sufficienti 7/8 minuti, per il polpo, se di piccole dimensioni 25/30 minuti, se più grande fino a 45/50.

    Riso rosso all'insalata di mare Riso rosso all'insalata di mare

    Sgusciate i gamberi e pulite bene le cozze, facendo attenzione ad eliminare il bisso e le altre incrostazioni sul guscio.

    Riso rosso all'insalata di mare Riso rosso all'insalata di mare

    Date una scottata in padella ai gamberi sgusciati con un filo d’olio. Salateli leggermente. Quindi fate aprire le cozze a fuoco vivo.

    Riso rosso all'insalata di mare Riso rosso all'insalata di mare

    Fate raffreddare polpo e calamaro, quindi tagliateli a pezzetti. Sgusciate le cozze.

    Riso rosso all'insalata di mare Riso rosso all'insalata di mare

    Preparate nel vostro mixer un trito di prezzemolo ed acciughe, aggiungendo pochissimo aglio ed ovviamente abbondante olio e.v.o. Tagliate il sedano a pezzetti piccoli e unite tutti gli ingredienti in una ciotola.

    Riso rosso all'insalata di mare Riso rosso all'insalata di mare

    Condite con succo di limone e se necessario aggiungete altro olio. Aggiustate nel caso anche di sale. Mescolate gli ingredienti per bene. Avrete la vostra insalata di mare ad hoc. Aggiungetene una metà al riso rosso.

    Riso rosso all'insalata di mare Riso rosso all'insalata di mare

    A questo punto passate alll’impiattamento. Aiutandovi con un coppa-pasta formate al centro del piatto il vostro cilindro di insalata di riso rosso. Quindi aggiungete la restante parte dell’insalata di mare tutt’intorno. Decorate con un po’ di sedano e qualche spicchio di limone.

    Bon Appetìt!

  • Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie

    Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie

    Dalla mia recente gita in Valtellina ho portato a casa una vera pietra preziosa, un formaggio vaccino ultra stagionato che sa quasi di erba, la stessa che probabilmente hanno brucato le mucche che hanno fornito il latte necessario alla produzione di questo portento. Acquistato in una latteria sociale (e che ve ne siano in Valtellina, son sincero, mi procura qualche lacrima di commozione), rigorosamente auto-prodotto e divinamente buono. Me ne tornavo in città come un bambino col suo nuovo giocattolo sotto al braccio ed avevo già in mente come utilizzarlo in un piatto. Un meltin’ pot culinario che unisse tutto lo stivale. Un piatto tipico del sud, un must dalle nostre parti nella bella stagione, che utilizzasse prodotti non del territorio nostrano come avviene di solito (la pasta di Gragnano e il provolone del Monaco dei Monti Lattari, tutto nel giro di pochissimi chilometri), ma quelli di altre regioni e per la precisione dei pici della Val d’Orcia (che avevo riscosso come souvenir da una cara amica che vi era stata qualche settimana addietro) ed il meraviglioso formaggio di cui sopra. Tutto nel segno della fratellanza e dello scambio culturale, prodromi di progresso.

    Ingredienti per due persone:

    250 gr di pici toscani

    400 gr di zucchine

    60 gr di formaggio vaccino stagionato delle Orobie

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Olio per frittura q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Un ciuffetto di basilico

    La pasta alla Nerano, solitamente preparata con pasta lunga, è un piatto davvero semplice che, però, con pochi ingredienti di qualità regala grandi sapori. Cominciate con il lavare le zucchine e a tagliarle a rondelle dallo spessore di 3 mm circa. Portate a temperatura l’olio (ho utilizzato quello di mais) e iniziate a friggerle.

    Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie

    Giratele le rondelle pazientemente ad una ad una per uniformare la doratura da entrambi i lati. Quindi con l’aiuto di una spumarola tiratele via dall’olio, sgocciolandole per bene e asciugandole, quindi, su carta assorbente.

    Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie

    Quando l’acqua bollirà, salatela ed immergetevi i pici. Se sono di buona qualità avranno una cottura piuttosto lunga. Nel frattempo prendete il vostro pezzo di formaggio prezioso e tagliatene un pezzo.

    Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie

    Grattugiatelo.

    Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie

    Nella padella in cui salterete la pasta fate soffriggere uno spicchio d’aglio in olio e.v.o. (non lesinate) che toglierete una volta imbiondito. Quindi ripassatevi velocemente le zucchine e salatele leggermente. Quando i pici saranno al dente, mettete da parte un po’ di acqua di cottura, scolateli e saltateli nella padella con le zucchine.

    Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie

    Aggiungetevi quindi in un secondo momento l’acqua di cottura messa da parte e il formaggio grattugiato. Amalgamate per bene fino al formarsi della caratteristica cremina.

    Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie Pici toscani alla Nerano con stravecchio delle Orobie

    Impiattate decorando semplicemente con un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!

     

  • Fusilli al ferretto con pesto di rucola, gamberetti, pomodoro giallo e ricotta di bufala

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala

    I pastifici di Gragnano sono una delle grandi eccellenze del territorio campano. Per quanto in Italia la pasta buona la si trovi dappertutto e per quanto anche molte di quelle industriali hanno rese eccellenti, l’arte della trafilatura raggiunge il suo apice nel piccolo comune ai piedi dei Monti Lattari (che di loro hanno eccellenze su tutti i fronti compresi quelli panoramici). La rugosità che permette ai sughi di aderire meglio alla pasta, la scelta dei grani duri ed il processo di essiccazione a basse temperature, fanno di questo prodotto una vera e propria pietra preziosa della cultura culinaria italiana. Cotture lunghissime, pasta che non scuoce praticamente mai. Insomma con cotanta materia prima bisognerebbe mettersi d’impegno per deludere gli ospiti, se poi copiaste la ricetta qui sotto, il rischio sarà pressoché scongiurato. 😉

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di fusilli al ferretto di Gragnano

    100 gr di ricotta di bufala

    250 gr di gamberi di medie dimensioni

    Una dozzina di pomodori gialli

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Per il pesto:

    Un mazzetto di rucola

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    6/7 Pinoli

    Una fettina di aglio

    Una punta di peperoncino

    Per la decorazione:

    Un ciuffetto di basilico

    Cominciate a sgusciare i gamberi, eliminando testa, coda e carapace.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala

    Mondate e lavate la rucola. Quindi ripassatela al mixer con gli altri ingredienti necessari per avere un pesto omogeneo. Aggiustate di sale ed aggiungeteci un altro po’ d’olio per non farlo ossidare in superficie.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala

    Tagliate i pomodori gialli e salateli leggermente dalla parte della polpa. Stemperate la ricotta di bufala con una forchetta.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala

    Nella padella in cui salterete la pasta, in olio e.v.o. (non lesinate) fate soffriggere uno spicchio d’aglio (magari quello che vi è avanzato dal pesto), toglietelo una volta imbiondito, quindi fate andare, per pochissimi minuti, gamberi e pomodorini (che dovranno semplicemente ammorbidirsi e non sfaldarsi). Quindi fate bollire l’acqua per la pasta e gettatevi dentro i vostri fusilli al ferretto.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala

    Quando la pasta sarà quasi cotta, aggiungete la ricotta al sugo, prendete un mestolo di acqua cottura e stemperate la ricotta appena aggiunta.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala

    Scolate la pasta al dente e saltatela, dapprima, nel sugo di ricotta e gamberi, quindi aggiungetevi anche il pesto di rucola. Fate asciugare il sugo, continuando ad amalgamare.

    Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala Fusilli al ferretto con pesto di rucola gamberetti pomodoro giallo e ricotta di bufala

    Impiattate i vostri fusilli, decorando con un ciuffetto di basilico.

    Bon Appetìt!

  • Linguine alla puttanesca con pesce spada

    Linguine alla puttanesca con pesce spada

    Ve la ricordate la scena di “No grazie, il caffè mi rende nervoso” in cui Funiculì Funiculà minaccia, dietro le tende di una stanza d’albergo, il giovane cantautore Massimo Troisi, reo di partecipare al festival Nuova Napoli? “Napoli nun adda cagnà”, la fissa del maniaco interpretato da un clamoroso Lello Arena (come dite? Sto spoilerando? Se non lo avete mai visto meritate ben altro che uno spoiler). Bene, probabilmente anche io sarei finito nelle mire dello spietato killer dopo aver completato questo trittico di piatti (gli ultimi tre pubblicati sul blog), classicissimi della tradizione napoletana con una variazione sul tema, un unico ingrediente in più che fosse di arricchimento al piatto, oltre che di innovazione dello stesso. Perché è vero che la tradizione va rispettata, ma non c’è scritto da nessuna parte che reinterpretarla costituisca una mancanza di rispetto nei confronti dei suoi dettami.  E nel caso in cui il mio corpo dovesse, dopo quest’articolo, essere ritrovato senza vita in un organetto di strada, con un pezzo di pizza in bocca (altro spoiler), allora sapete chi è stato. “Palomma, Palomma ca vuole cagnanno nu ciore pe’ n’ato, si truove quacche ciore avvelenato, fernisce ‘e vulà.”

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di linguine

    Una conserva da 400 gr di pomodoro del piennolo

    Una ventina di olive nere di Gaeta

    Una ventina di capperi

    150 gr di pesce spada

    Prezzemolo q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Sale q.b.

    La puttanesca è un piatto davvero semplice da preparare e di certo non avreste bisogno di consigli per portarlo a tavola. Ad ogni modo si comincia con il dissalare i capperi, sciacquandoli sotto acqua corrente e lasciandoli in ammollo e snocciolando le olive nere di Gaeta. Per la preparazione di questo piatto, inoltre, ho utilizzato una conserva di pomodoro del piennolo a pacchetelle, ma nulla vi vieta di utilizzare il pomodoro fresco quando arriverà la sua stagione.

    Linguine alla puttanesca con pesce spada Linguine alla puttanesca con pesce spada

    In un pentolino alto soffriggete uno spicchio d’aglio in olio e.v.o. (non lesinate) e quando sarà imbiondito, toglietelo. Quindi aggiungete il pomodoro e fatelo andare a fuoco lento per una trentina di minuti. A metà cottura salate ed aggiungete capperi ed olive. Fate insaporire.

    Linguine alla puttanesca con pesce spada Linguine alla puttanesca con pesce spada

    Preparate nel frattempo il pesce spada (del trancio in foto ne ho utilizzato una metà). Privatelo dell’osso centrale e della pelle. Quindi tagliatelo a dadini.

    Linguine alla puttanesca con pesce spada Linguine alla puttanesca con pesce spada

    Poco prima di completare la cottura del sugo, aggiungete il pesce spada. Saranno necessari non più di altri 3-4 minuti di cottura. Nel frattempo tagliate del prezzemolo finemente.

    Linguine alla puttanesca con pesce spada

    Scolate le linguine al dente e conditele con parte del sugo ed una spolverata di prezzemolo fresco appena tritato. Quindi passate all’impiattamento, aggiungendo, sopra le linguine, altro sugo alla puttanesca e qualche dadino di pesce spada, completando con un’altra spolverata di prezzemolo fresco ed un ciuffetto a decorazione.

    Bon Appetìt!

  • Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi

    Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi

    Qualcuno sui social in settimana, in riferimento ai capricci meteorologici di questa primavera travestita da autunno, ha fatto una battuta che mi ha fatto molto ridere: “volevo fare il cambio di stagione, ma a ‘sto punto faccio ‘o presepe”. Io avevo preventivato per questo periodo una bella insalata di riso, ma a ‘sto punto, in linea con la cena d’a vigilia, ho fatto uno spaghetto a vongole. Che ne pensate, ho fatto bene?

    Ingredienti per due persone:

    200 gr di spaghetti

    500 gr di vongole

    500 gr di piselli freschi (con baccello)

    Sale q.b.

    Olio e.v.o. q.b.

    Uno spicchio d’aglio

    Prezzemolo in polvere

    Un ciuffetto di prezzemolo

    Mettete a spurgare, come prima cosa, le vongole in acqua e sale. Sbucciate quindi i piselli.

    Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi

    Metteteli a lessare in acqua e sale. Quindi quando saranno cotti, mettetene da parte qualcuno intero e frullate la restante parte con il vostro minipimer, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura.

    Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi

    Otterrete una crema perfettamente liscia ed abbastanza densa. Schiudete, quindi, in una padella su fuoco vivo le vongole.

    Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi

    Mettete da parte le vongole schiuse (mi raccomando, toglietele non appena si sono aperte, non fatele cuocere più del dovuto). Conservate, poi, l’acqua che hanno rilasciato, filtrandola con un passino a maglie strette. Nella stessa padella soffriggete uno spicchio d’aglio in olio e.v.o. (non lesinate) e non appena imbiondito, toglietelo. Quindi fate sfumare in parte l’acqua rilasciata dai frutti di mare. Nel frattempo sgusciate qualche vongola, mentre la restante parte mettetela in un’altra padella con un po’ di sugo (le scalderete al momento di impiattare).

    Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi

    Quando la pasta sarà al dente, scolatela. Ricordate di conservare un po’ di acqua di cottura. Saltate dapprima gli spaghetti nel solo sugo delle vongole, quindi aggiungete la crema, i piselli freschi interi e l’acqua di cottura. Saltate per bene. In ultimo aggiungete anche le vongole sgusciate.

    Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi Spaghetti alle vongole con crema di piselli freschi

    Prima di impiattare, scaldate le vongole intere che avete messo da parte, quindi passate all’impiattamento, sistemando un nido di spaghetti al centro del piatto, le vongole col guscio tutt’intorno e completando con una pioggerellina di polvere di prezzemolo e un ciuffetto a decorazione.

    Bon Appetìt!